Recensione OnePlus 6
È passato un secolo da quando abbiamo iniziato a conoscere i dispositivi OnePlus, eppure sembra solo ieri. Eccoci invece, dopo quattro anni, alla sesta generazione di smartphone. Vi presentiamo in questa recensione OnePlus 6: un’ottimo dispositivo senza dubbio, ma che ha perso quell’effetto di stupore a cui l’azienda ci ha abituato. Gran parte del fascino originale dei primi terminali è stato infatti perso per uniformarsi alla concorrenza. C’è un notch, un display da 19:9 e una velocità impressionante: ma non è tutto oro quello che luccica.
Descrizione e comparto fotografico
Analizzando il design di OnePlus 6, ci accorgiamo che il trend verso una forma classica e minimale già seguito dalla serie 5 e 5T qui si conferma pienamente. Il retro è stato questa volta realizzato in vetro, il lettore d’impronte è stato rimpicciolito e il grip è decisamente migliorato. La doppia fotocamera è ora posta verticalmente ed è stata ridotta la sporgenza che ne caratterizzava instabilità su superfici piane.
Fortunatamente rimane presente il jack audio da 3,5mm ma, ancora una volta, manca la certificazione IP contro acqua e/o polvere. Sul frontale è presente un display da 6,28” Optic AMOLED con risoluzione FullHd+ e, come detto, un rapporto d’aspetto in 19:9. Il notch sul pannello può essere nascosto via software. I colori restituiti da questo display sono belli e ben tarati, mentre la luminosità consente un utilizzo anche se esposti a luce diretta.
Anche su questo OnePlus 6 l’azienda cinese ha puntato molto sulla fotocamera però, in sostanza, si attesta un gradino al di sotto dei migliori camera phone presenti sul mercato a oggi. Il sensore principale è da 16MP con apertura focale f/1.7 e stabilizzazione ottica, mentre il secondo è da 20MP è utilizzato principalmente per riconoscere le varie profondità di campo e per creare ottimi effetti bokeh.
Il sensore frontale è un Sony IMX371 da 16MP e apertura f/2.0. La qualità degli scatti di tutto il comparto è buona, grazie all’ultimo aggiornamento software, ma non eccellente. In condizione di buona illuminazione, le foto risultano ben bilanciate, ricche di dettaglio: insomma, una resa di alto livello. In notturna, invece, il rumore negli scatti è basso ma è comunque sempre presente.
Specifiche hardware
OnePlus ci ha sempre abituato a comparto hardware e prestazione sempre di primo livello. Anche questo OnePlus 6 non è da meno, poiché monta un processore Qualcomm Snapdragon 845 corredato da 8GB di memoria RAM, per un’esperienza lato utente davvero unica. Tutto gira molto bene, anzi questo terminale vola. L’uso quotidiano è privo di qualsiasi incertezza, così come per il lato gaming: OnePlus è un punto di riferimento per i giocatori. A questo proposito, l’azienda cinese ha anche inserito una nuova modalità gioco. Parlando di audio, segnaliamo solo che l’altoparlante è posto in basso proprio dove l’utente mette la mano per tenere in mano il telefono, quindi è una scelta un po’ infelice.
Con tanta potenza è necessario che il lato software sia ben ottimizzato e, infatti, a bordo troviamo OxygenOS basato su Android 8.1 Oreo. L’interfaccia utente di questo sistema custom lo conosciamo, ma è stato ulteriormente migliorato introducendo gesture e impostazioni interessanti.
Infine, rimane la batteria da 3.300mAh. Certo, non fa miracoli ma ci riesce lo stesso a portare fino a sera con circa 5 ore di schermo acceso. Laddove non arriva a soddisfare le vostre esigenze, c’è sempre la ricarica veloce Dash Charge.
Conclusioni
I prezzi di OnePlus 6 sono senz’altro aumentati, rendendo questo terminale non più l’unica alternativa economica per chi si sta orientando verso dispositivi di classe flagship. Certo, non ha una certificazione contro l’acqua e la polvere e l’altoparlante è posto dove non dovrebbe. È comunque un mostro di potenza. Se avessimo però in nostro possesso il precedente OnePlus 5T, non lo andremmo a comprare.