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Iliad: una sentenza mette lo stop agli spot con pubblicità ingannevole

Con l’apertura a nuovi operatori dopo il rilascio di parte delle antenne italiane per la fusione Wind 3 Italia, la società francese Iliad ha da subito applicato una strategia acchiappa clienti particolarmente aggressiva. L’ormai conosciuta offerta a 5,99 euro ha generato diverse contestazioni e ricorsi da parte degli operatori concorrenti e, nello specifico, sono piovute sulla società d’oltralpe accuse di pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette.  

La sentenza del 10 luglio emessa dal Gran Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha sancito che la comunicazione pubblicitaria di Iliad, in cui promette di fornire 30 giga di traffico dati in 4G+, sarebbe ingannevole. Il motivo è semplice: viste le condizioni in cui versa l’infrastruttura italiana delle reti, in realtà nessun operatore può erogare e garantire tale tipo connessione.

In più, il giudice ha osservato che è illegale anche il resto dello slogan francese, poiché non c’è effettiva trasparenza sui i costi di attivazione e i relativi limiti di uso delle reti europee in roaming. Entro il 20 luglio, qundi, il Gran Giurì ha obbligato Iliad di smettere di utilizzare quello slogan sia negli spot multimediali che sui cartelli.

Una nota a commento proveniente da Iliad recita:”Desideriamo innanzitutto sottolineare che i messaggi sostanziali che caratterizzano l’offerta sono stati verificati e accolti come trasparenti e corretti. […]Nonostante le incredibili azioni che i competitor continuano a mettere in atto da quando siamo entrati sul mercato, ci sembra opportuno cogliere queste occasioni come possibilità per chiarire ancora ai nostri utenti che agiamo in trasparenza e in un’ottica di totale soddisfazione degli stessi”.

 

Altri guai per Iliad: la denuncia del Codacons

A porre un ulteriore macigno sulle strategie di Iliad ci ha pensato anche il Codacons, l’Associazione che tutela i diritti dei consumatori italiani, denunciando l’operatore francese. Oltre ad associarsi alla sentenza del giudice, Il Codacons rileva che gli utenti siano ingannati sul concetto di “tariffa per sempre”, poiché lo stesso operatore specifica nel contratto che si riserva la possibilità di modificare le tariffe.

Al prezzo di 5,99 euro, inoltre, il gestore include una serie di servizi tra cui quello della “disattivazione dei servizi a sovrapprezzo”. Quest’ultimo non si può definire un servizio, in quanto i servizi a sovrapprezzo dovrebbero essere sempre disattivati per legge.

Infine, l’operatore sembra contravvenire alla delibera cd. Bill choc 326/2010/Cons secondo cui gli operatori provvedono a far cessare il traffico dati non appena il credito o i Giga residui siano stati interamente esauriti dal cliente, senza ulteriori addebiti o oneri per quest’ultimo. Senza avvisare, invece, Iliad applicherebbe la tariffa base dopo che sono stati esauriti i giga in offerta, pari a 0,90 cent a megabyte senza alterare la velocità di connessione.

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Pubblicato da
Flavio Mezzanotte