Come se i recenti disservizi per gli SMS non bastassero, Iliad incontra un ulteriore ostacolo lungo il suo percorso che in due mesi l’ha portato a includere un milione di nuovi clienti. Oggi tocca alle indagini della Polizia Postale sul funzionamento della simbox sparse su tutto il territorio nazionale.
Ad Iliad viene imputata la colpa di non aver provveduto al rispetto delle norme inerenti il decreto Pisanu. Le indagini sono nelle mani degli organismi di competenza, i quali porranno a verifica i sistemi di identificazione utilizzati dal consumatore per la sottoscrizione dell’offerta. Secondo le disposizioni la verifica dell’identità non dovrebbe avvenire in maniera asincrona ala procedura ma essere contestuale. Cosa che Iliad non ha fatto, prevedendo invece una registrazione video automatica con successiva verifica.
Altri servizi concorrenti prevedono l’uso di un sistema di video chiamata che mette in contatto visivo utente ed operatore. Altri, invece, offrono l’identificazione con corriere per spedizioni delle SIM direttamente a casa. Ilad, per la procedura di validazione con simbox, sembra non aver rispettato i principi imposti dal decreto.
Ne sapremo di più a giorni, sebbene è innegabile il fatto che Iliad abbia provveduto a lanciare un servizio comodo e sempre disponibile.