Il pensiero comune solitamente conclude con: “Uso il cellulare mentre guido, ma io sto attento”. Purtroppo, la dinamica dei fatti, invece, include sempre disattenzione da parte del guidatore che, anche senza accorgersene, abbassa la soglia di vigilanza. Le forze dell’ordine, quindi, sono obbligate a sorvegliare su tali avvenimenti, punendo in maniera consona chi infrange la legge.
Già nel 2014 è stata approvata dalla Camera una legge che impone la sospensione della patente per coloro che usano il cellulare alla guida; il Senato, però, non ha dato il suo benestare fino a luglio 2017. La legge in questione prevede la sospensione della patente per 3 mesi in caso di uso del telefono alla guida o di 6 mesi in caso di recidiva. Il raddoppio si ha anche nel costo della multa e nella quantità di punti decurtati: il totale da pagare è compreso tra i 322 e i 1294 euro nel caso di prima sanzione e tra i 644 e i 2588 in caso di recidiva; i punti persi risultano essere 5 nel primo caso e 10 nel secondo.
Tale riforma, però, non è stata infine approvata. Nel Codice della Strada 2018, infatti, si recita all’art. 173 comma 3bis: “Chiunque viola le disposizioni di cui al comma 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 160 a euro 646
. Si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio” e la decurtazione permane di 5 punti anche in caso di recidiva.Il rifiuto della normativa proposta nel 2014 ha scaturito scalpore poiché sono in continuo aumento le morti sull’asfalto, causate spesso dal malefico dispositivo. Questo a causa non solo delle telefonate, ma anche dei messaggi che, soprattutto tramite WhatsApp, sono diventati sempre più una “droga” per gran parte della popolazione.
Spesso, però, può mostrarsi necessario effettuare una telefonata durante la marcia: ciò non è sempre illecito. L’art. 173 comma 2 recita, in una sua parte: “[…] È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)”.
Il miglior metodo per non rischiare una sanzione, quindi, è l’acquisto di un auricolare apposito: è vietato, però, l’uso di cuffie radio telefoniche. Quest’ultimo oggetto, infatti, è utilizzabile unicamente da determinate forze dell’ordine. Importante anche l’utilizzo di Android Auto per tutte le autovetture che hanno i nuovi sistemi multimediali.
I veicoli di più recente produzione, inoltre, hanno in sé incorporato il vivavoce: attivando il bluetooth sul cellulare e collegandolo a quello dell’automobile, è possibile visualizzare le chiamate in entrata direttamente sullo schermo del veicolo e rispondere, spesso con un pulsante localizzato sul volante. A quel punto, il suono sarà udibile in tutta l’auto e la situazione sarà equivalente all’utilizzo del vivavoce direttamente dal telefono.