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Samsung Galaxy Note 7s: alcuni modelli ancora in vita stanno presentando gravi problemi

Il Galaxy Note 7 di Samsung è stato uno degli smartphone più discussi della storia e non di certo per una buona causa. Il Galaxy Note 7 è stato annunciato ad agosto 2016. È stato messo in vendita per un paio di settimane poco dopo l’evento di presentazione, poi è stato ritirato perché i dispositivi esplodevano o prendendo fuoco. 
A settembre, Samsung ha iniziato a rivendere nuovamente il dispositivo, poiché pensava di aver risolto il problema. Invece, il problema ha continuato a persistere e la casa Sud-Coreana è stata costretta ad avviare un secondo richiamo per lo stesso smartphone. Nonostante ciò, ci sono ancora alcuni utenti che continuano ad avere tra le mani questo smartphone.
Diremmo che si tratta di persone davvero caparbie e testarde. Ma gli utenti continuano ad utilizzarlo perché Samsung ha deciso di eliminare gli aggiornamenti software che rendevano il dispositivo inutilizzabile. In queste ore, tramite il famoso social network Reddit, alcuni utenti possessori del Galaxy Note 7 stanno sostenendo che la batteria sta iniziando a gonfiarsi e potrebbe esplodere molto presto. Parliamo di nulla di particolarmente nuovo ma del fenomeno che ha afflitto diverse unità del device già al lancio. 

Arrivano nuovi casi di surriscaldamento per ancora i pochi possessori del Note 7

Quando una batteria inizia a gonfiarsi, prima o poi esploderà. Altri possessori dello smartphone hanno anch’essi segnalato problemi analoghi con surriscaldamenti anomali e rigonfiamenti. Il consiglio per tutti loro è quello di restituire immediatamente lo smartphone a Samsung. Potrebbe infatti, causare un incendio e nessuno dovrebbe più possederne uno tra le proprie mani.
Coloro che possiedono ancora un Galaxy Note 7 potrebbero tranquillamente cambiarlo con un Galaxy Note 8 o con un Galaxy S9 PlusÈ un dispositivo che Samsung vorrebbe che tutti dimenticassero dalla propria mente, anche se è ormai diventato l’esempio per il lancio di ogni nuovo smartphone.
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Pubblicato da
Raffaele Casola