Il successo clamoroso delle applicazioni di messaggistica istantanea – che supera oltre 1,2 miliardi di utenti in tutto il mondo – è stato al centro di truffe che si diffondono rapidamente, in modo massiccio e gratuito per i truffatori stessi. E, nel mirino delle truffe più frequenti, WhatsApp.
Le modalità che circolano quotidianamente su WhatsApp sono i messaggi che annunciano nuove funzionalità, indicando falsi sondaggi che promettono sconti o un premio al vincitore del concorso. Secondo ESET, dal 2016, società multinazionali come McDonalds, Burger King, Ikea, Amazon, Coca-Cola, Budweiser, Nike (solo per citarne alcune) sono state tra le più colpite.
ESET spiega che il phishing è la tecnica che permette una più rapida diffusione, in maniera massiccia e gratuita per truffatore. Inoltre, indica che questo espediente ha generato oltre 22 milioni di vittime.
L’inganno inizia con l’arrivo di un messaggio all’interno di un gruppo di WhatsApp o di un contatto che dichiara di aver già ottenuto il premio. Una piccola immagine o icona appare allegata al messaggio, poche righe ed efficaci, con l’obiettivo di attirare vittime.
Il link che appare accanto al messaggio sembra essere indirizzato alla società interessata; tuttavia, il collegamento reale tradisce la truffa, reindirizzando gli utenti a una pagina che non ha alcuna relazione con l’annuncio. Il sistema per monetizzare è quello di reindirizzare gli utenti a fare varie azioni, a seconda della loro posizione geografica.
Sebbene, dunque, WhatsApp abbia implementato misure di sicurezza, questo non ha impedito l’eliminazione totale del pericolo di truffe. Ecco perché l’educazione alla sicurezza gioca un ruolo chiave, oltre all’uso da parte degli utenti delle soluzioni di sicurezza nei loro dispositivi.