Negli ultimi giorni i social network Facebook e Twitter hanno avuto un tracollo in borsa non da sottovalutare. Questo crollo ha successivamente scatenato molte proteste da parte degli azionisti.
Uno di questi, James Kacouris, ha voluto portare il social network in Tribunale perché non ha gradito la perdita dei 120 miliardi di dollari in così poche ore. Ma perché queste due società hanno avuto un crollo così drastico nonostante l’economia del paese vada a gonfie vele?
Pochi giorni dopo le grandi pulizie estive di bot e account falsi, le piattaforme hanno avuto un crollo di oltre 100 miliardi di dollari. I social network hanno il dovere di liberarsi di bot e utenti falsi, perché la presenza di entrambi, danneggia le performance dell’ecosistema. L’effetto di questa pulizia è stato il un crollo improvviso del proprio valore, si parla di circa il 20%.
Secondo gli analisti, il crollo in borsa è dovuto soprattutto al fatto che gli investitori si siano resi conto che le aspettative sulla crescita in passato fossero state gonfiate. Il crollo è arrivato proprio in un momento in cui l’economia degli Stati Uniti va a gonfie vele. Il governo Trump ha infatti visto aumentare del 4.1% il PIL del Paese, cosa che non succedeva dal 2014.
Facebook, ha incolpato per il suo calo in borsa la Gdpr. I documenti consegnati dalla piattaforma alla Security Exchange Commission hanno rilevato che il social guadagna circa 20 dollari netti all’anno per ogni utente. Questi guadagni sono cresciuti piano piano nel tempo, quindi per aumentare i profitti dovrà aumentare ulteriormente gli utenti. Anche Twitter ha eliminato bot e utenti falsi e successivamente ha perso il 20% al Nasdaq.