Parlando d’informatica, gli utenti sono da sempre abituati a dividersi in due gruppi: ci sono quelli che trattano i computer come semplici macchine e quelli che ne hanno una sorta di timore, convinte che le intelligenze artificiali domineranno presto la società. Questa volta vogliamo metterci nel secondo gruppo e avere un po’ di paura.
Un paio di domande inquietanti ce le facciamo quando si scopre che Google traduttore parla della fine del mondo e del terrificante destino che attende l’umanità.
Questo è ciò che sta accadendo in milioni di computer, tra cui il vostro. A seconda di cosa scriviamo nello spazio bianco per tradurre e quale lingua scegliamo, l’AI di Google si trasforma in predicatore folle e inizia a tirar fuori apocalittici passi della bibbia.
Quando recita terrificanti predizioni della nostra morte, il traduttore di Mountain View non sta semplicemente traducendo ciò che avete scritto in un’altra lingua. L’output è qualcosa che non è inventato dal nulla, ma non è neanche minimamente aderente al testo e alle lingua che avete scelto.
Il traduttore dice anche cose strane al di là delle inquietanti profezie religiose: in questo caso, se si domanda in inglese a Google come si chiama, ma si sceglie di tradurre dal somalo all’italiano separando le sillabe, si ottiene questo:
Il traduttore di Google è progettato per produrre una traduzione in ogni caso, che somigli al linguaggio umano. Se si immette qualcosa di molto diverso dal linguaggio umano, la traduzione sarà qualcosa di simile, ma senza alcuna connessione con ciò che si è scritto, spiega l’esperto.
Insomma, gli apocalittici possono anche tornare a sedersi. Oppure è una spiegazione scientificamente troppo banale?