Il nuovo accordo stabilitosi tra Anas ed il Gruppo Temporaneo di Imprese guidato da Sinelec e composto da Autostrade Tech e Alpitel prevederà la fornitura ed anche l’installazione di postazioni che rendano la tratta autostradale una vera e propria Smart Road, con tutti i comfort del caso.
Dopo aver affrontato il discorso tutor in autostrada (attivi già dalle scorse settimane) ci addentriamo nel nuovo Smart Road Concept, ovvero sia nell’ambito di tutti quei servizi C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems) che riguardano i protocolli di comunicazione V2I (vehicle-to-infrastructure) e V2V (Vehicle-to-Vehicle). Si è potuto intuire che tutto si basa sul nuovo standard 5G, attraverso il quale i veicoli potranno comunicare tra loro e con l’infrastruttura stradale pubblica. Gli obiettivi sono ben definiti.
La prima fase, da concretizzarsi in un piano triennale id lavori, prevederà un investimento di circa 250 milioni di euro grazie agli aiuti europei e riguarderà alcuni importanti nodi stradali, tra cui appunto l’A2, la A90 per il Grande Raccordo Anulare, la A91 Roma-Aeroporto Fiumicino e le E45-E55 (Orte – Mestre), la tangenziale di Catania, la SS51 di Alemagna (Sicilia) e la A19 Palermo – Catania.
L’AD ANAS, Gianni Vittorio Armani, ha voluto fornire un suo personale punto di vista sulla questione, che pone definitivamente la parola fine ad anni di scandali e ritardi nell’ammodernamento dell’infrastruttura.
“Il piano Smart Road, avviato da Anas nel 2016 è tra i primi a livello internazionale a coinvolgere oltre 2.500 km di strade e autostrade su tutto il territorio nazionale. Il nostro obiettivo è di migliorare la rete stradale nazionale attraverso la sua graduale trasformazione digitale, in modo da consentire il dialogo tra veicoli, infrastruttura e gestore della rete, anche nell’ottica di rendere possibile l’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, per ottimizzare la mobilità e ridurre l’incidentalità stradale”