Huawei e Samsung vogliono essere i primi produttori a presentare e lanciare sul mercato uno smartphone pieghevole ma questo non è l’unico obiettivo che queste aziende, ma anche tante altre, sperano di raggiungere. Nel caso in cui non lo sapessi, a partire dal prossimo anno assisteremo ad una vera e propria ondata di smartphone 5G.
Ci sono molti produttori di smartphone che vorrebbero essere tra i primi al mondo a presentare il loro primo dispositivo pienamente compatibile con il nuovo standard di rete che promette di rivoluzionare l’esperienza di navigazione internet e non solo. Lenovo è l’ultimo gigante che ha annunciato proprio questo.
I numero uno di Lenovo, gli stessi che hanno preso in giro i loro appassionati con uno smartphone totalmente differente da quello promesso e raccontato, vogliono rilasciare il loro smartphone 5G già nei prossimi mesi. Ma oltre al supporto al nuovo standard ci sarebbe dell’altro.
La compagnia cinese, attraverso la voce del vicepresidente Chang Cheng, afferma che non sarà la prima al mondo a portare sul mercato uno smartphone 5G ma che questo smartphone sarà equipaggiato con il processore Snapdragon 855
di Qualcomm. Un SoC che non è stato ancora annunciato ma che avrebbe iniziato da poco la sua produzione.La questione si fa particolarmente interessante visto che nessuno ha mai parlato dello Snapdragon 855 con processore Octa Core e modem 5G ma sempre che Lenovo riesca nell’impresa di rilasciare o quanto meno presentare uno smartphone con queste caratteristiche davvero nei prossimi mesi.
Lenovo deve fare tutto entro il 2018 perché trascorso quest’anno, essere il primo OEM a presentare un dispositivo simile sarà praticamente impossibile. Huawei già potrebbe battere tutti sul tempo con il suo Huawei Mate 20 che verrà svelato ad ottobre e, a sorpresa, potrebbe già supportare la connettività 5G.
Del resto chi meglio di Huawei può offrire una soluzione simile visto che il produttore cinese è anche leader nel mondo delle telecomunicazioni ed è impegnato in quasi tutti i Paesi del globo nello sviluppo del nuovo standard. In tutti i Paesi tranne che in Australia, dove l’intelligence ha bloccato i lavori.