Quasi tutte le automobili hanno in dotazione l’aria condizionata di serie. Certamente una comodità, ma quanto ci costa? A rispondere a questa comune domanda è una ricerca diretta condotta presso gli studi della National Renewable Energy Laboratory (NREL) da alcuni ricercatori americani.
Pensate che convenga tenere acceso il climatizzatore per ore ed ore? Aspettate di vedere i risultati dello studio, vi ricrederete in men che non si dica.
L’autostrada non perdona, visti i recenti sistemi Tutor posti in atto da Autostrade per L’italia che stanno impensierendo non poco i viaggiatori. Ma non è solo questo a destare l’attenzione degli automobilisti, quanto piuttosto il consumo dell’aria condizionata, necessaria per affrontare lunghi viaggi in compagnia del proprio bolide.
Diciamo innanzitutto che è difficile offrire una stima standardizzata dei consumi, ma ciò che emerge dalle statistiche è decisamente poco rincuorante sul fronte della richiesta economica. Non esiste un valore costante, ma la certezza che la nostra auto consumerà decisamente molto di più con l’aria condizionata accesa.
Si calcola che per portare a regime un impianto di condizionamento dell’aria occorra l’energia equivalente a quella richiesta per la movimentazione di un autoveicolo di piccola taglia alla velocità di circa 56 Km/h. Un carica energetico di 400W impatta, quindi, non poco sui consumi e fa registrare una perdita di efficienza media di 0.4 Km al litro. Un dato che così detto potrebbe sembrare poca cosa, ma che manifesta tutta la sua negatività sulle lunghe tratte.
Perché? Lo spiega lo studio attraverso l’analisi delle medie di percorrenza annue negli USA, dove è risultato un consumo aggiuntivo di 235 litri di carburante per il solo funzionamento del circuito di compressione e condizionamento dell’aria. Altri 12.7 litri vengono spesi a causa del peso stesso dell’impianto, che costringe il motore ad un ulteriore sforzo.
Al fine di ridurre questi incredibili consumi sono in studio diversi sistemi, tra cui la re-ingegnerizzazione dei materiali usati per la costruzione dei parabrezza, che insieme ai finestrini concorrono ad aumentare non di poco la temperatura interna dell’abitacolo.
La NREL ha rilevato, ad esempio, temperature massime in Arizona di ben 49°C con punte di 82 e 121°C all’interno del veicolo. Rinfrescare un simile ambiente chiuso richiede una gran quantità di energia ed un utilizzo del sistema di raffreddamento a medio e lungo termine per tutta la durata del viaggio. In questi casi, quindi, i consumi salgono vertiginosamente.
Tra i parabrezza di ultima generazione da utilizzare per mitigare l’effetto temperatura si è posto in enfasi il Sungate, appositamente progettato per riflettere le radiazioni infrarosse. Viene realizzato secondo un processo di stratificazione che garantisce un’ottima dissipazione del calore e lo sbrinamento in inverno. Il grafico di confronto con un sistema di tipo convenzionale fornisce un’idea chiara e precisa sul’efficacia del nuovo sistema.
L’impatto dell’aria condizionata è maggiore nel caso delle auto elettriche, dove l’autonomia si riduce addirittura del 36% a fronte di un picco massimo di 3.000W di energia richiesti dal compressore. Ma non è la situazione peggiore. Per le auto ibride, infatti, la riduzione per un sistema attivo a 3.000W è del 57%, mentre a 1.000W si scende in entrambi i casi ad una soglia di consumi che impatta per il 16% in più.
Davvero importante, quindi, il livello di temperatura settato all’interno dei veicolo. Se proprio non potete fare a meno di utilizzare l’aria condizionata nel’auto almeno fatelo senza portarla al suo massimo livello. Garantitevi un ambiente confortevole che bilanci in maniera mirata e commisurata i consumi, visto che questi potrebbero impattare non poco sul costo del carburante.
Inoltre, come ormai ben noto, anche i finestrini aperti causano uno scompenso dei consumi, visto che offrono attrito all’aria esterna. Secondo la Society of Automotive Engineers, utilizzare l’aria condizionata in autostrada rende l’auto più efficiente, alcuni sostengono che oltre i 65 km/h conviene infatti alzare i finestrini e affidarsi al sistema classico di regolazione della temperatura.