Ogni qualvolta si sottoscrive un contratto relativo alla fornitura della connessione internet di casa, si deve per forza acquistare il modem fornito dallo stesso operatore, arrivando ad avere maggiorazioni in bolletta anche di importi pari a 8 euro mensili (circa).
Sebbene questa pratica sia stata diffusa e attuata dai gestori per lungo tempo, grazie all’intervento dell’AGCOM, presto diventerà “illegale”. Ebbene sì, le vicende del “modem libero” tornano a fare scalpore dopo nuove comunicazioni dell’Autorità Garante.
Solo poche tempo fa Angelo Marcello Cardani, presidente dell’AGCOM, ha affermato: “Oggi i modem vengono spesso forniti dagli operatori obbligatoriamente e senza che siano interoperabili nel caso l’utente cambi gestore. Una situazione critica rispetto al Regolamento europeo sulla Net Neutrality, su cui interverremo dopo che, tra un mese, sarà conclusa la consultazione pubblica” ed oggi si vedono i primi risultati.
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha finalmente stabilito che “I fornitori di servizi di accesso a Internet non dovrebbero, dunque, imporre restrizioni all’utilizzo di apparecchiature terminali; in altre parole, gli utenti finali dovrebbero essere liberi di scegliere tra vari tipi di apparecchiature terminali” prendendo una vera e propria posizione in questa diatriba .
Inoltre, l’autorità ha affermato che se “Si reputa che la scelta da parte di un utente di utilizzare un’apparecchiatura terminale per l’accesso ad Internet procurata autonomamente in luogo di quella fornita dall’operatore non debba pregiudicare la fruizione
Pare quindi assodato che gli operatori di linea fissa non possiederanno più le facoltà di appioppare nuovi modem ogni qual volta faccia comodo e tutto ciò diventa assodato grazie alla delibera 348/18/CONS, con la quale è stato confermato il diritto degli utenti di scegliere liberamente i terminali di accesso ad Internet “da postazione fissa, fissando al contempo specifici obblighi sugli operatori, finalizzati a garantire scelte consapevoli e informate da parte dei consumatori finali”.