Fortnite, la rivelazione del free-to-play, approda su Android. Lanciato nel luglio 2017 da Epic Games, nell’ottobre dello stesso anno raggiungeva l’ottavo posto nella top ten dei giochi di Overwolf (l’appstore per PC) più utilizzati in Europa e Stati Uniti; a maggio 2018, a 10 mesi dal lancio, ne vantava il secondo. In meno di un anno ha registrato un’utenza da record: a giugno 2018 sono stati stimati 125 milioni di giocatori; e, con il lancio per Nintendo, in un solo giorno ha ottenuto 2 milioni di download.
Ambientato in un futuro apocalittico, un cataclisma sta decimando la popolazione e una tempesta trasporta mostri da sconfiggere: il giocatore ricopre diversi ruoli; combattente, responsabile del campo base, coordinatore delle missioni, leader della comunità. Uno sparatutto intenso e avvincente, in cui la ripresa in terza persona gioca un ruolo chiave: si ha la possibilità di vedersi e, a pagamento, apportare migliorie a personaggio, strumentazioni e abilità.
Un successo planetario che ha entusiasmato chiunque, tranne chi non ci ha giocato. Fra cui, spiccano gli utenti Android.
Utenti Android: gli ultimi saranno i primi
Fortnite infatti non è ancora disponibile nella versione Android, e i rumors sulle collaborazioni tra l’una e l’altra piattaforma si sprecano. È ormai ufficiale che i Samsung Galaxy Note 9 godranno di un’esclusiva non meglio definita della durata di 30 giorni; si mormora addirittura che, con l’acquisto in pre-ordinazione del dispositivo, si possa richiedere la sostituzione delle cuffie AKG wireless con valuta V-Buck (moneta di Fornite) di pari valore.
Queste indiscrezioni hanno sollevato non poche polemiche: ad un anno dal debutto, gli utenti Android si vedono surclassare anche da una categoria interna. Una scelta impopolare quella di escludere la maggioranza dell’utenza, al punto da risultare sospetta e attirare attenzioni indesiderate.
Les influentes liaisons: legami e abbandoni tra i colossi della tecnologia
Sembrerebbe infatti che gli sviluppatori di Xda-developers abbiano minuziosamente setacciato la sorgente della pagina dedicata a Fortnite Mobile sul sito di Epic Games, ricavando informazioni sorprendenti: una delle linee di comando celerebbe la richiesta del permesso dell’utente per scaricare il prodotto da fonti esterne a Google Play. Questo significherebbe poter aggirare Google Play e accedere al download da un link, e non tramite app. D’altronde, la tassazione di Google avrebbe avuto grosse ripercussioni su un gioco gratuito che si sostiene con microtransazioni. Questa scelta, purtroppo, potrebbe tradursi in una dispersione dell’utenza e i più ingenui potrebbe incappare in siti ingannevoli.
Bluestacks: cos’è e chi c’è dietro
La piattaforma di riferimento del download, pertanto, è Bluestacks, su cui si può anche attivare un comodo alert per la data di rilascio. Questo occhio di riguardo, ovviamente, non è spassionato: Samsung Ventures nel 2014 vi ha investito 13 milioni di dollari, segnando l’inizio di una relationship destinata a durare.
Bluestacks, il più famoso emulatore di app Android per PC ha anche annunciato l’imminente rilascio della versione Bluestacks 4, con un notevole miglioramento delle prestazioni. Un upgrade necessario: data l’entità dell’evento e i rischi a cui è esposto, Bluestacks non può permettersi distrazioni o leggerezze progettuali. Con previsioni che parlano di milioni di download, garantire la sicurezza dell’utenza dev’essere la priorità.
L’uscita di Fortnite, oltre ad essere l’evento dell’anno nel mondo dei gamer europei, è anche un importante trampolino di lancio per la piattaforma che potrebbe diventare il colosso dell’emulazione. Parte della concorrenza, oltretutto, è già stata al centro di scandali per l’inserzione di miner nei pacchetti; tattica che sembra non interessare a Bluestacks, che ha tutti gli strumenti per puntare a progetti ben più ambiziosi.