Huawei ha grandi progetti per il futuro, almeno secondo il CEO dell’azienda, Richard Yu. Durante il briefing della società tenutosi lo scorso venerdì, il CEO di Huawei ha dichiarato che la società diventerà il secondo produttore di smartphone nel 2019, senza alcun dubbio. Potrebbe anche esserci la possibilità però che diventi il numero 1, ha aggiunto.
Come molti di voi probabilmente già sapranno, Huawei ha spedito oltre 100 milioni di smartphone quest’anno. La società infatti è riuscita a superare questa soglia il mese scorso ed in realtà si aspetta di raggiungere 200 milioni di cellulari consegnati entro la fine di quest’anno.
Secondo un recente rapporto dell’IDC, Huawei è riuscita a superare Apple nel secondo trimestre del 2018. Considerando il numero di dispositivi che Huawei sta continuando a vendere, potrebbe addirittura mantenere tale posizione ancora per un po’ di tempo. La situazione potrebbe restare tale almeno fino a quando non partiranno le vendite dei nuovi iPhone. Nonostante l’arrivo del nuovo iPhone, il CEO di Huawei sembra fiducioso che la società sarà in grado di mantenere il secondo posto nel 2018 e forse sarà in grado, di superare anche Samsung.
Questa ipotesi è più facile a dirsi che a farsi, ma è difficile negare il successo che ha riscontrato Huawei negli ultimi anni. Le spedizioni del colosso tech cinese sono cresciute del 10% nel 2017, rispetto all’anno prima e nel 2016 le spedizioni sono cresciute del 29%.
Ora, se Huawei riuscirà a spedire 200 milioni di smartphone entro la fine del 2018, le sue spedizioni cresceranno di almeno il 31% rispetto allo scorso anno. Ciò rappresenterebbe una crescita impressionante per l’azienda.
Oltre a parlare delle vendite degli smartphone e le aspettative per il futuro in questo senso, Mr.Yu ha riferito che il settore wearable della società ha fatto registrare una crescita del 147 per cento nel primo semestre dell’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ha inoltre riferito, che Huawei prevede di aprire 10.000 nuovi Store entro la fine di quest’anno oltre agli attuali 53.000 presenti su scala globale.