Whatsapp e Telegram, sono entrambi due client di messaggistica istantanea, sono entrambi free-to-use, ovvero non è necessario pagare alcun contributo in abbonamento per l’utilizzo, ma hanno alcune differenze.
Contatti
Chiunque utilizzi WhatsApp sa perfettamente che è necessario indicare esclusivamente il numero di telefono per poter accedere in primis e poi l’aggiunta dei contatti può avvenire solamente dopo inserimento del numero di cellulare del contatto da inserire. Bene, con Telegram è stato implementato questo servizio ed è possibile aggiungere contatti anche tramite nickname, si, avete capito bene, io posso chiamarmi TOPOLINO9999 e nella rete globale chiunque voglia aggiungermi può aggiungere direttamente il nickname, non il numero di cellulare. E’ una facilitazione della comunicazione, si sono rotte le frontiere del “scambiamoci il numero che ti aggiungo su WhatsApp”. Adesso siamo al “quale è il tuo nickname di Telegram? Fatto.”
Facilità di utilizzo
Quanti di voi usano WhatsApp su cellulare? E su Tablet? E su PC? Scommetto che le percentuali stanno calando per ogni domanda che ho fatto. E sapete perché? Perché un limite di WhatsApp è la scarsa immediatezza che impedisce di utilizzare il client da PC. Con Telegram è tutto più semplice, più veloce e risolvibile in breve tempo.
Chiamate Vocali
Questo forse è un punto controverso, le chiamate VoIP sono state senza dubbio una rivoluzione al tempo, perché con una semplice connessione internet (36,4G, Wi-Fi) consentono di telefonare bypassando i costi del roaming estero, notevole risparmio non trovate? Bene, questo servizio non è cosi immediato su Telegram, bisogna fare richiesta e attendere. In WhatsApp è ready to use, come dicono gli anglofoni.
Sicurezza
Potrei iniziare citando innumerevoli bug della sicurezza, timori di violazione della privacy, tutto quello che volete..se iniziassi parlando di WhatsApp. Invece riguardo Telegram, nessuno è ancora riuscito a violare i server, nonostante l’azienda stessa abbia più volte messo a disposizione una somma di denaro ingente da destinare all’hacker che fosse riuscito a violare la sicurezza. Questo non significa che WhatsApp non è sicuro, badate bene, significa solo che da una parte ci sono stati timori e bug riscontrati potenzialmente sfruttabili ma poi risolti, dall’altra nessuno è ancora riuscito a eludere i sistemi di sicurezza. Può bastare?
In conclusione, WhatsApp è una moda, ha qualche vantaggio, ma anche tanti svantaggi. E’ l’utente che deve decidere, una volta essersi informato correttamente, quale dei due corrisponde alle proprie esigenze, se adeguarsi alle mode oppure cercare quel qualcosa in più.