Avete mai ricevuto chiamate da operatori dei call center? La risposta è pura retorica ma, quello che in pochi sanno, è che spesso bastano pochi secondi perché veniate truffati dai criminali che si fingono falsi operatori al telefono. Sono sempre più alte le denunce contro le telefonate dei call center perché le vittime si ritrovano a carico cambi di contratto telefonico fisso, cambi di operatore mobile o altro senza aver richiesto nulla.
La truffa funziona in maniera semplice ed è veramente subdola. A quanto pare, quando parliamo con un falso operatore, a lui basta un nostro semplice “sì” per mettere in piedi la macchina della truffa.
Come funziona la truffa dei call center Tim, Wind, Tre e Vodafone
All’inizio della telefonata viene fatta una semplice domanda, alla quale la risposta è ovviamente “Si”. Possiamo citare il classico “lei è il signor?” Ovvero ci vengono chiesti nome e cognome, a cui noi non riusciamo a porre degli interrogativi. Chiunque, per istinto, risponde con una semplice affermazione, ma quello che non si sa è che la nostra risposta viene registrata e successivamente utilizzata per confermare l’attivazione di servizi a domande che non sono mai state poste, o alle quali abbiamo risposto di no.
Il nostro solo e unico “sì” pronunciato verrà dunque rimontato e accoppiato più volte a domande come “conferma di voler cambiare operatore?” o simili. Si tratta di una truffa molto grave e difficile da smascherare, anche perché porre una denuncia contro questi malfattori spesso porta a un nulla di fatto in tribunale.
Per difendersi, basterebbe solo avere lo scrupolo di non rispondere subito alla domanda ma, anzi, farne una noi all’operatore di Tim, Wind, Tre e Vodafone. L’importante è non dire mai solo la sillaba “sì“, ma rispondere con parole composte o frasi articolate. A quel punto, un call center che si rispetti continuerà a fare il suo lavoro, quelli invece falsi chiuderanno subito la conversazione.