Questo è ciò che emerge da una recente analisi in ci si prende in considerazione il costante aumento degli interventi di chirurgia estetica. Lo scopo è quello di apparire impeccabili e perfetti agli occhi degli altri. Poco importa se questa può essere classificata come una vera e propria malattia perché l’importante, in fin dei conti, è stare al centro dell’attenzione.
Una situazione drammatica e poco rassicurante che la dottoressa Neelam Vashi, dell’Ethnic Skin Center del Boston Medical Center, ha definito deleteria e decisamente demenziale.
“Le persone mi chiedevano di cambiare la forma del naso, o riempire di più le labbra. Ma adesso vogliono corretta l’asimmetria del viso”
Noi tutti siamo portati ad utilizzare assiduamente Instagram e spesso non ci accontentiamo semplicemente di ricoprire il ruolo di spettatori ma, attraverso anche dei consigli e dei trucchi intelligenti, diventiamo veri e propri protagonisti del social network. Lo scopo fondamentale è l’apparire. L’avere quindi quel tanto atteso senso di approvazione che ci gratifica e che ci fa apparire grandi, forti ed addirittura superiore agli occhi degli altri.
La cosa può degenerare al punto tale da diventare una vera e propria malattia che viene classificata come disordine dismorfico del corpo (BDD), una sorta di disturbo ossessivo compulsivo del comportamento. Uno studio recente ha preso in seria considerazione la questione delineando un prospetto davvero poco rassicurante.
Il selfie è diventato una malattia ed il ritocchino quasi una necessità in un’era in cui essere al centro dell’attenzione non è più soltanto un’opzione. Un fenomeno che deve essere contenuto. Nessun automatismo può darci l’autostima di cui abbiamo bisogno, siamo solo noi gli artefici della nostra felicità e della nostra soddisfazione. Piaciamoci così come siamo perché ognuno di noi, a modo suo, è unico e speciale.