Spesso alle compagnie capita di infrangere qualche regolamento e per questo arrivano delle multe particolarmente alte. Per esempio, a Qualcomm era stato ordinato di pagare 778 milioni di dollari, ma la compagnia è riuscita a pattuire un’altra modalità per risolvere la situazione tramite la Commissione di commercio equo e solidale di Taiwan.
La nuova sanzione, adesso, ammonta solamente a 93 milioni di dollari, ma ci sono altre clausole. Una di queste è quella di investire 700 milioni di dollari nell’economia del paese. Dovranno essere usati sotto forma di investimenti per la creazione di nuovi impianti produttivi e come forma di sussidi da dare alle università locali e start-up collegare alla rete 5G.
Così vantaggioso?
C’è dell’altro, infatti, Qualcomm ha accettato di offrire accordi equi sulle sue licenze di brevetto alle compagnie concorrenti che sono intenzionate ad usare le proprietà intellettuali della società americana. Si tratta della parte meno vantaggiosa per la compagnia che vedrà perdere diversi introiti per via di questa scelta. C’è stata poca contrattazione in merito visto che erano stati accusati proprio di questo e la multa era partita per una violazione dell’antitrust. Sfruttavano i brevetti con richieste di tariffe non competitive e ci sono anche casi di rifiuti nel fornire chip a produttori di smartphone.
Da un lato, Qualcomm dovrà pagare di più in tutto, ma l’esborso sarà dilazionato negli anni, almeno 5; in questi, ogni 6 mesi la compagnia dovrà fare rapporto alla Commissione di Taiwan. C’è anche da dire che non è la prima azione legale che hanno dovuto affrontare e non sarà neanche l’ultima. La dimensione dell’azienda favorisce queste situazioni.