La sicurezza, un argomento tanto caro ai possessori di dispositivi Android tanto quanto sensibile. Lo sappiamo, il sistema operativo di Google non brilla in fatto di questo aspetto, ma è anche dovuto alla sua natura. La compagnia fa sempre di tutto per alzare l’asticella, soprattutto quando si parla di dati personali e nel momento in cui sorge un problema, corre subito a cercare una soluzione
C’è da dire, che spesso la colpa di tutto è anche nostra. Le falle di sicurezza mobile sono spesso attivate da siti web o di applicazioni di dubbia natura. Il team di sicurezza di Check Point però, ha trovato una nuova via d’accesso per questi mali informatici, un nuovo percorso che fa capo allo spazio d’archiviazione esterno, ovvero le schede MicroSD.
Sostanzialmente, quando le app si affidano allo spazio esterno piuttosto che a quello interno, posso succedere due cose. Se gli sviluppatori hanno fatto il loro lavoro, non c’è niente di cui preoccuparsi, in caso contrario invece, sono problemi. Non tutte infatti si prendono la briga di convalidare i dati provenienti da quella memoria
con il risultato che potrebbe passare di tutto.Se si scarica un app sospetta, quest’ultima può mettersi a monitorare l’utilizzo dell’archiviazione esterna del software. Nel momento in cui le altre applicazioni si mettono a verificare gli aggiornamenti, quella ostile inizia a modificare i contenuti memorizzati per eseguire una serie di azioni non proprie limpide. Possono addirittura installare malware anziché gli aggiornamenti prefissati, e capite anche voi dove tutto questo può portare.
Il punto ancora più grave, che il team di ricerca ha visto che alcune delle app che dovrebbero essere considerate sicure, non fanno la convalidazione. Si tratta infatti di Google Translate, Xiaomi Browser e altre ancora. Inutile dire, che Google e le altre compagnie si sono messe al lavoro per sistemare, ma la cosa è comunque preoccupante.