Rete pioniera, 5G, Rete Super: negli ultimi giorni questo nuovo tipo di rete è stata chiamata con diversi nomi, ma qualunque sia stata la sua denominazione resta il fatto che è sulla bocca di tutti.
La preparazione alle nuove reti di quinta generazione è in fermento in Unione Europea ed anche in Italia, dove a settembre i principali gestori quali Tim, Wind e Tre, Vodafone iliad e altri ancora, parteciperanno all’asta indetta dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) per l’assegnazione delle diverse parti della banda.
Essa si svolgerà secondo quanto stabilito dalle direttive e dall’AGCOM e il suo risvolto verrà comunicato entro, si spera, inizio 2019. A sostegno di tale transizione, gli analisti hanno previsto che entro il 2020 saranno circa 50 miliardi gli oggetti smart ad essere collegati al 5G.
Al fine di rendere possibile questo nuovo tipo di navigazione, in Unione Europea stiamo assistendo ad una seconda transizione, ovvero quella dallo standard DVB-T a DVB-T2.
Grazie a questo cambio, le odierne frequenze che oggi sono occupate da quelle del digitale terrestre, risulteranno libere per il 5G, mentre i canali televisivi verranno traslati su delle nuove.Grazie alle nuove reti pioniere si potrà contare su una maggiore ed efficiente flessibilità dei servizi ed inoltre verrà introdotto il concetto di network slices che in altre parole significa “suddivisione in fette della rete”; attraverso questa sarà possibile attuare una convergenza tra utenti di rete fissa e mobile grazie ad un collegamento via radio.
Ricordiamo, infine, che vi sono anche alcune azienda che già lavorano ai nuovi smartphone supportanti questa rete, la prima tra tutti Lenovo.