Le ultime settimane sono passate un po’ in sordina riguardo all’argomento DVB-T2: se ne è parlato tanto, è vero, ma sempre dello sviluppo della tecnologia in sé. Il nuovo standard delle frequenze TV ormai non è più una novità, ma quello che ci si chiede è: “gli italiani ne sanno veramente il motivo di questo fatidico passaggio? E sanno che dovranno adeguarsi alla tecnologia spendendo del denaro?”
A Milano, alcuni colleghi giornalisti hanno voluto verificare, pescando a campione da vari strati del tessuto sociale del capoluogo meneghino, se gli italiani conoscevano la sigla DVB-T2. Dopo aver incassato praticamente il 100% di “no, non la conosco”, i colleghi hanno spiegato l’acronimo e aggiunto lo spauracchio del cambio di televisore o l’acquisto del decoder. La maggior parte delle persone ha reagito male a questa notizia, e l’opinione diffusa è che il Governo vuole raccogliere un altro po’ di soldi dai contribuenti.
Alcuni cittadini milanesi, ovviamente, comprendono bene che tale passaggio di frequenze garantirà un futuro roseo al tv digitale terrestre e preparerà il terreno per lo sviluppo del 5G. Ma è pur vero che nessuna istituzione si è troppo prodigata ad informare gli italiani.
DVB-T2: quindi cosa c’è da sapere
Quando si è parlato di cambio di apparecchio televisivo, la confusione ha regnato sovrana e molti utenti erano entrati già nel panico pensando di dover comprare subito una nuova Tv. In realtà, al cambio di frequenza non ci sarà nulla di tragico e accadrà più o meno quanto avvenne passando dall’analogico al digitale terrestre. Alla domanda riguardanti se cambiare o no la vostra TV, diciamo subito che non c’è una risposta unica.
I modelli di TV venduti negli ultimi due anni dovrebbero supportare senza problemi il nuovo standard o, in alternativa, basterà procedere all’acquisto di un decoder. Per essere sicuri della compatibilità del vostro apparecchio, basterà consultare il manuale oppure andare sul web per vedere se tale supporta lo standard DVB-T2 e il più recente codec H265/HEVC.
La transizione alle nuove frequenze inizierà nel 2020, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea, e terminerà nel 2022. Abbiamo ancora un po’ di tempo per metterci in pari prima di vedere i propri canali preferiti su nuove frequenze. Intanto, però, a settembre ci sarà l’asta per l’assegnazione delle nuove frequenze, e già da lì capiremo che destino prenderà il DVB-T2.