Grazie alle sue offerte, Iliad ha rapidamente sbaragliato la concorrenza negli ultimi mesi. Tuttavia, non è stato tutto “rose e fiori” per l’azienda francese poiché ha dovuto sbrigliare diversi problemi che non hanno fatto sorridere i clienti.
Il primo problema è stato quello dell’IP straniero, poiché alcune schede SIM di Iliad riportavano una posizione geografica diversa dall’Italia. Avere un indirizzo straniero comporta qualche impaccio, il primo di tutti è il geoblocking. L’utente risulta aver avuto accesso ad Internet fuori dall’Italia, non potendo in questo modo accedere a diversi servizi, tra cui quello della Rai dedicato solo ai residenti nel paese.
L’altra difficoltà riscontrata è stata la copertura della rete. Nel caso di Iliad si sono riscontrate numerose segnalazioni riguardanti l’eccessiva lentezza della rete, che spesso si piazza sul 3G
invece che arrivare al 4G. Inoltre, molti telefoni risultavano irraggiungibili in chiamata.
Oltre alle vicende di cui sopra, Iliad sta affrontando uno scandalo che coinvolge le sue simbox, ovvero le macchine emettitrici di SIM presenti in alcuni luoghi pubblici, come ad esempio aeroporti e centri commerciali. La Polizia Postale ha aperto un fascicolo a seguito di alcune indagini su questi strumenti per verificarne l’effettiva legalità.
Un decreto legge italiano dell’estate 2005 potrebbe essere stato violato: stiamo parlando del decreto-legge Pisanu relativo alla sicurezza e all’antiterrorismo. Nel caso specifico, dare la possibilità di acquistare liberamente una scheda SIM senza un controllo diretto di qualcuno potrebbe dare adito alla diffusione di telefonini non rintracciabili.
La campagna marketing dell’azienda francese ha riscosso molto successo in questi mesi, ma i problemi riscontrati potrebbero fiaccare Iliad nel lungo periodo. Se si dovesse risolvere la questione delle simbox, allora qualche schiarita nel cielo dell’operatore potrà giovare al futuro business.