I risvolti di questa storia potrebbero sembrare un deja vu, ma solo perché il governo degli Stati Uniti ha già avuto dei contrasti simili con altre compagnie. Le applicazioni, soprattutto quello che trattano i nostri i dati e quelle di messaggistica, usano un sistema di crittografia che serve a proteggere quello che ci diciamo con gli altri in caso di intercettazione.
La chiave per la decifratura è presente nei server su cui si basa il software e a volte solo sul dispositivo che riceve i dati. Sono pochi i modi per aggirare tale sistema, e ancora una volta il governo americano ci sta provando a farlo. Certo, non sta chiedendo la chiave virtuale, ma ha chiesto a Facebook di interrompere la crittografia end-to-end a causa di un’indagine in corso.
La crittografia usata da Facebook non è prettamente end-to-end, ma esiste una funzione particolare che la rende tale permettendo a due utenti di scambiarsi quasi messaggi segreti. Quando questa funzione è attiva, sembrerebbe che neanche la compagnia sia in grado di intercettare il contenuto inoltre, non è neanche possibile interrompere il sistema crittografico per soli due utenti.
Inutile dire che il Dipartimento di Giustizia non l’ha presa bene. Quest’ultimo ha dichiarato che Facebook dovrebbe essere disprezzato per il suo rifiuto di accettare le richieste del governo. Vi ricordate quando è successo una cosa simile? Era il 2016 quando l‘FBI aveva chiesto ad Apple di accedere ad un iPhone 5C. Nonostante un tribunale provò ad obbligare la compagnia di Cupertino a farlo, quest’ultima continuò a rifiutarsi e alla fine non lo fece.