Cambio TV? Non sarà necessario per tutti, ma per il decoder è tutt’altra storia: l’avvento del DVB-T2 potrebbe portare i clienti di Mediaset Premium e Sky a dover aggiornare i propri dispositivi al fine di ricevere e decodificare le nuove frequenze.
Proprio così, non è ancora nulla di sicuro, ma visto l’arrivo dei canali sul digitale terrestre questo problema potrebbe diventare reale per alcuni clienti delle piattaforme a pagamento. Come abbiamo già annunciato nelle scorse settimane, chi è dotato di un televisore uscito negli ultimi due anni e supportante il più recente codec H265/HEVC, non sarà obbligato ad effettuare un upgrade.
DVB-T2 quando approderà in Italia e perché
Il nuovo standard per le frequenze del digitale terrestre inizierà a fare la sua comparsa tra la fine del 2019 e del 2020, così come stabilito dall’Unione Europea. Esso andrà a sostituire l’odierno DVB-T, il quale è utilizzato per ospitare le frequenze del digitale terrestre e dei canali che tutti noi guardiamo quotidianamente. Perché? Beh, sostanzialmente per un semplice motivo: liberare le cosiddette “frequenze nobili” o “della banda 700” ovvero quelle che si aggirano tra i i 694 e i 790 MHz, per poterle riassegnare alle frequenze mobili dedicate al 4G e 5G.
Per quanto riguarda questo fatidico arrivo del 5G, quello sappiamo fino ad ora è che il nuovo standard viaggerà su due spettri differenti tra di loro e in tutto e per tutto: il primo è denominato Sub-6GHz e viaggia su frequenze comprese tra 3.4 e 3.6GHz, l’altro, invece, è stato denominato millimiterWave e viaggerà su frequenze più alte, comprese tra i 24.25 e i 29.5Ghz.