Il mondo della televisione italiana, e mondiale, viene ampiamente protetto da norme create ad hoc nel tentativo di impedire all’utente comune, o esperto, di accedere ad una lunga serie di vantaggi portato e permessi dalla tecnologia stessa. Uno di questi è proprio l’accesso gratuito alle pay TV; con una semplice connessione dati, infatti, è possibile trasmettere sul proprio televisore ogni contenuto proposto da Sky e Mediaset Premium (senza pagare l’abbonamento).
La pratica passa attraverso il mondo dell’IPTV
. Tramite un semplice software in grado di riprodurre i contenuti (perfettamente legale, come ad esempio VLC), il “pirata” può aggiungervi una stringa di canali e, successivamente, grazie alla propria connessione internet collegarsi a tutto ciò che vuole.Il pericolo viene corso sia dal gestore del servizio (ovvero colui che mette a disposizione la stringa), che dall’utilizzatore finale. Nel primo caso, la pena inflitta dalla legge italiana consiste nel carcere fino a 4 anni con multa da 15’000 euro; il cliente, invece, che approfitta della soluzione, invece, va in contro a 3 anni di carcere con una sanzione variabile tra i 2’500 euro ed i 25’822 euro.
Il rischio è reale, ne vale davvero la pena per guardare alcune partite di Serie A?.