Le linee guida vengono, al solito, imposte dall’Unione Europea; tutti i terminali commercializzati nel nostro continente devono necessariamente presentare un valore SAR (Specific Absorption Rate, il quantitativo di onde emesse, per intenderci) inferiore ai 2 W/Kg. Secondo il Consiglio Europeo (nella raccomandazione 1999/519/EC), il SAR è il “valore mediato su tutto il corpo, o anche solamente su una parte, del tasso di assorbimento di onde per singola unità del corpo umano”. L’idea, quindi, è di impedire allo smartphone di emetterne in quantità eccedenti il normale, nella speranza, quindi, che il corpo non le possa assorbire (non causando eventuali tumori).
In questi giorni, il sito internet Statista ha pubblicato la classifica effettiva dei migliori e peggiori smartphone al mondo, riguardo il valore SAR. Secondo le ricerca, il podio di meno “nocivo” per l’uomo spetta al Galaxy Note 8 con 0,173W/KG, seguito da un Nokia 6 a 0,207 W/KG e LG G6 a 0,235 W/KG (chiudono la classifica Galaxy S8+, Essential PH-1, LG V30, Razer Pgone, Asus ZenFone Zoom S e HTC U11+
).I modelli meno virtuosi, invece, restano Xiaomi M1 A1 con 1,75W/KG, OnePlus 5T con 1,68W/KG e Huawei Mate 9 con 1,64W/KG (la classifica termina con Honor 8, Huawei P9 Plus, Moto Z2 Play, Huawei GX8, Huawei P9, Huawei Nova Plus e OnePlus 5).
In ogni caso ricordiamo che, anche se in possesso di un dispositivo inserito nella seconda lista, il consumatore non è più a rischio del corrispettivo amico con terminale della prima classifica.