Il nuovo standard per le frequenze del digitale terrestre sta facendo scaldare i discorsi di molti italiani nelle ultime settimane: più volte, le famiglie si sono ritrovate davanti ad un dilemma che si manifesta nella domanda “ma la TV la dobbiamo cambiare?“.
Proprio così, del cambio di frequenza non interessa quasi a nessuno, sostanzialmente, d’altronde qualche anno fa si è vissuta già questa situazione quando si è passati dall’analogico al digitale terrestre e nessuno è morto o è rimasto senza tv.
Parlando di questo avvenimento, invitiamo i nostri lettori a riflettere un secondo e a chiedersi “ma come abbiamo fatto quella volta?”. La risposta a questa domanda si adatterà molto semplicemente a questa nuova situazione.
Ebbene sì, il cambio di TV non sarà necessario o almeno, non per tutti. Vi sono tre ipotetici casi che a partire dal 2020, data di approdo del DVB-T2, si potranno verificare:
- Se si ha acquistato un televisore negli ultimi due anni, questo supporterà il più recente codec;
- Se si ha acquistato un televisore qualche anno prima e non si vuole procede all’acquisto di un nuovo, basterà comprare un semplice decoder;
- Se non si vuole avere un decoder sul mobile, si può cogliere l’occasione di comprare un nuovo e bel televisore aggiornato a questo standard.
Ricordiamo, infine, che questo cambio di frequenze è stato reso obbligatorio dall’Unione Europea (e dallo Stato Italiano) al fine di espandere la rete 5G, che approderà all’incirca nello stesso periodo. Per approfondire questo discorso potete leggere questo articolo che contiene tutte le informazioni più salienti.