Se avete notato, in questi giorni si è visto un gran numero di teardown del Galaxy Note 9 di Samsung. Oltre per l’amore della curiosità e della scienza, c’è un motivo particolare per questo accanimento e si tratta del sistema di raffreddamento. Per quanto si tratta di un aspetto che non suscita particolare interesse nel pubblico, i più esperti potrebbero trovarlo affascinante.
Per questo motivo, si tratta di un argomento discusso anche prima del lancio dello smartphone, ma dopo l’annuncio della compagnia, lo è diventato ancora di più. Col fatto che è stato chiamato Water Carbon Cooling System, in molti non sono riusciti a trattenersi ed è iniziata la ricerca di tale sistema e del suo funzionamento. La cosa che non si riusciva a capire non era tanto l’acqua, ma dove si trovava il carbone.
Samsung si arrende
La compagnia, stanca di vedere la sua creatura venir smontata a ripetizione, si è arresa e tramite un post pubblicato sul proprio sito fa capire il suo funzionamento. L’intento dell’immagine qua sotto è proprio questo.
Sostanzialmente, il calore del processore trasforma l’acqua in vapore acqueo che poi viaggia attraverso il tubo di rame per poi tornare alla forma liquida dall’altra parte. Il carbonio entra in azione come materiale dedicato all’interfaccia termica. Si trova direttamente sopra la parte superiore del SoC e aiuta a dirigere il calore verso lo scambiatore di calore in rame.
Considerata la grandezza del processore, nel momento in cui non si sa bene cosa e dove cercare, è facile perdersi tale dettaglio. Ora che è stato svelato l’arcano, probabilmente seguiranno altri teardown allo scopo di trovare proprio lo strato di carbonio.