Secondo quanto riferito dal Governo, il nuovo sistema DVB-T2 arriverà entro il 2022 ma si avrà un passaggio più morbido dall’attuale standard DVB-T. La modalità di compressione H.265/HEVC, che renderebbe le trasmissioni qualitativamente superiori, verrà per ora accantonata in favore della più collaudata modalità MPEG4. Sebbene conservativa, tale scelta si può già considerare un piccolo balzo in avanti verso il futuro.
DVB-T2: cosa fare per rimanere al passo
Prima di tutto, dal cambio tv si salveranno quelle famiglie che hanno in casa un apparecchio non più vecchio di due anni (già compatibile con lo standard DVB-T2). Le TV comprate prima di luglio 2016 smetteranno di funzionare nel 2022 ma, in questo caso, ci sono due opzioni: dotarsi di un buon decoder compatibile, oppure cambiare televisore.
Un decoder per DVB-T2 è una spesa più contenuta e può costare da 16 fino a 400 euro. Facendo una media, per avere un semplice ricevitore delle nuove frequenze vi basterà spendere sui 40 euro. Se invece volete un decoder che possa accettare anche la smart card delle pay tv come Mediaset Premium, allora il prezzo potrebbe salire fino a 90 euro.