Radiazioni smartphone

Gli smartphone emettono radiazioni elettromagnetiche dannose? Sì, e a cadenze regolari il discorso prende corpo nell’opinione pubblica. Ma allora gli smartphone sono tutti dannosi? No, ce ne sono alcuni di virtuosi e altri meno.

Sappiamo che l’Unione europea ha stabilito un limite massimo di emissioni per ogni device di 2 watt per chilogrammo. A questo proposito, il portate tedesco Statista aggiorna regolarmente la classifica degli smartphone in commercio con i relativi valori SAR, ovvero il “tasso di assorbimento specifico”.

 

Radiazioni smartphone: ecco i buoni e i cattivi

Radiazioni smartphone i più pericolosi

Rispetto al nostro precedente report, ai primi posti della classifica dei cattivi, cioè tra i modelli che emettono più radiazioni, troviamo sempre in testa lo Xiaomi Mi A1 con 1,75 Watt/kg, seguito da OnePlus 5T con 1,68. Risalta sicuramente agli occhi i ben 5 modelli Huawei che seguono, mentre sparisce dalla lista Nokia Lumia 630. Non mancano certo nomi illustri, come l‘Iphone 7 al decimo posto e iPhone 8 al dodicesimo. Ma, come potete, vedere la preponderanza di smartphone cinesi fa comunque pensare.

Radiazioni smartphone i più virtuosi

Tra i device che invece meritano la palma di smartphone amici della salute ci sono diversi modelli Samsung Galaxy, con il Note 8 in testa a tutti. Subito dietro segue lo ZTE Axon Elite e il sudcoreano LG G7. Ci sono anche alcuni prodotti Motorola e un HTC e, tuttavia, qualunque terminale peschiate in questa lista andate tranquilli.

Nonostante tutto, se il report della società tedesca Statista si può prendere per buono, è anche vero che non esiste a oggi una netta corrispondenza tra valori SAR alti e l’incidenza di malattie cancerogene. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che Esistono ancora lacune nella conoscenza che devono essere colmate prima di poter valutare meglio i rischi per la salute”. Quindi, gli effetti delle esposizioni alle radiazioni elettromagnetiche sul lungo periodo non sono stati ancora ponderati ma, di certo, non possiamo ignorare che un rischio per la salute c’è.

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