Rallentamenti e lag di ogni tipo ti lasciano con l’amaro in bocca per aver speso un migliaio di euro per un telefono che sembra non essere all’altezza delle aspettative. Il problema non è il telefono ma è il sistema operativo, che deve essere configurato a dovere sfruttando 7 trucchi incredibili che gli daranno nuova vita.
Abbiamo scoperto i 6 segreti inconfessabili che tutti gli utilizzatori Android dovrebbero conoscere ma non si è parlato di un argomento che ci coinvolge tutti in prima persona: le performance deludenti. Tutti, prima o poi, ne abbiamo avuto a che fare, anche se per le mani abbiamo avuto l’ultimo top di gamma. Non sarà più un problema dopo aver letto il testo di questa nuova guida.
Grazie al Data Saver è possibile limitare la quantità di dati usata dal nostro telefono per accedere ad Internet. Ci sono applicazioni specifiche ma visto che non vogliamo appesantire il telefono sfrutteremo le opzioni che il sistema già offre.
Visto che la stragrande maggioranza di noi usa Chrome per navigare online useremo le opzioni già integrate nel browser di default. Da Impostazioni abilitiamo la voce relativa al Risparmio Dati. Si offre un grafico temporale che mostra la quantità di dati percentuale risparmiata nel periodo e la dimensione prima e dopo la compressione delle pagine. Una funzione che viene offerta anche da browser di terze parti come Opera e Firefox.
Il problema principale dei moderni smartphone è l’eccessivo consumo batteria Android. Negli anni gli sviluppatori hanno perfezionato le app garantendo il giusto compromesso tra qualità e tempo di utilizzo. Con Android P la situazione migliorerà ma un nostro intervento è comunque richiesto.
Riuscire ad arrivare a tarda sera con almeno un 30% di batteria è un traguardo raggiungibile attraverso l’uso di opportuni accorgimenti. La prima opzione da disabilitare è quella della Luminosità adattiva. Il nostro consiglio è quello di mantenerla attiva in modalità manuale per non più del 25%.
Ulteriori parametri che influiscono sull’uso della batteria sono il GPS, il Bluetooth e le connessioni WiFi. Disattivatele quando non servono e scoprirete quanto possa essere enorme il guadagno in termini di durata batteria Android.
Quando installiamo una nuova app dobbiamo concedere i permessi. Senza rendercene conto garantiamo che app apparentemente innocue registrino i dati provenienti dal telefono. Ciò vale per messaggi, chiamate ma anche per posizione, foto e navigazione online. Molte volte concedere troppo è un rischio. Per questo motivo occorre esaminare le funzionalità offerte dalle app e chiedersi se davvero un gioco abbia bisogno di ascoltare tutto ciò che diciamo dal microfono.
Per inibire l’accesso alle componenti ed alle funzioni del sistema basta andare in Impostazioni e cercare il menu relativo ai permessi. Da qui, a seconda necessità, occorre disabilitare l’accesso specifico alle funzioni del telefono.
Google Assistant è presente di default sulla maggior parte dei dispositivi Android. Risulta indispensabile nel caso in cui di vogliano attivare le funzioni senza toccare il telefono. Se non presente lo si scarica dallo store di Google Play e si procede attraverso il menu Impostazioni. Da qui si attivano i metodi di immissione predefiniti, specificando eventualmente il Voice Match.
Un sistema che si rende utile se, ad esempio, si vuole inviare un messaggi Whatsapp dettato o se si vogliono ottenere indicazioni su una destinazione da raggiungere con Google Maps.
Da Gestione Dispositivi è possibile accedere a funzioni del sistema indispensabili. Di rado useremo la funzionalità Trova il mio dispositivo ma questa risulterà di importanza vitale nel caso in cui il telefono ci venisse rubato o fosse stato semplicemente smarrito. La sezione offre anche ulteriori opzioni di sicurezza, come l’analisi delle app in tempo reale ed il reset in remoto dei dati.
La tecnologia NFC (Near Field Communication) è utile in molte occasioni. Dalla semplice definizione di funzioni tramite sticker ai pagamenti digitali card-less in negozio offre una marea di opportunità. Apple Pay e Samsung Pay basano la loro efficacia proprio su questi sistemi di comunicazione wireless a contatto. Un vero e punto di forza per i nativi digitali.
Oggigiorno esistono diversi sistemi di sicurezza per mantenere al sicuro il nostro telefono e tutti i dati al suo interno. Apple ha previsto il Face ID, Samsung ha esordito con il riconoscimento facciale 2D e ulteriori concorrenti hanno da poco abbracciato la configurazione biometrica per le impronte.
Ad ogni modo il sistema più sicuro (secondo le statistiche) resta la classica password, cui affiancare anche l’uso di un pin o pattern. Ricordate sempre di abilitare le funzioni di sicurezza dalle Impostazioni del Telefono. Eventualmente potete evitate di sbloccare continuamente il telefono sfruttando le opzioni Area Sicura (sblocco automatico da Posizione GPS) e Trusted Device (dispositivi Bluetooth connessi e rilevati).
Conoscevi queste funzioni del sistema Android? Le usi come previsto o sei solito sorvolare l’aspetto sicurezza? Commenta pure il post.