L’accoppiata radiazioni elettromagnetiche e smartphone è ormai un dato di fatto, ad oggi è il mezzo più sfruttato per garantire la connessione con le antenne e, di conseguenza, internet da mobile. Ciò che ancora deve essere ampiamente dimostrato è la connessione tra l’assorbimento delle radiazioni e l’insorgere di tumori/malattie; in ogni caso è consigliato evitare una lunga esposizione, indipendentemente dai vari discorsi.
Sul mercato, per tutelare direttamente gli utenti dell’Unione Europea, l’autorità ha imposto dei limiti al SAR (tasso di assorbimento medio), onde evitare il raggiungimento di valori troppo elevati o comunque eccessivamente alti per l’organismo stesso. Il valore massimo, ad oggi, è di 2 watt/kg; nessun dispositivo in vendita l’ha mai raggiunto (anche perché sarebbe impossibile commercializzarlo), ma in diversi vi si avvicinano.
Smartphone: le radiazioni elettromagnetiche potrebbero causare dei problemi all’organismo
Secondo un recente studio di Statista, in Europa sono in vendita vari modelli che, mentre viene effettuata una chiamata, si avvicinano alla quota limite. Le marche coinvolte sono le più importanti: da Xiaomi e OnePlus, passando per Huawei e Apple.
Nonostante tutti i dati mostrati e le parole spese per l’argomento, è importante ricordare quanto l’utente in possesso di un suddetto modello non sia più in pericolo degli altri. Non cambia nulla che lo smartphone emetta 1,68W/Kg o 1,30W/Kg, se un giorno verranno confermate essere cancerogene, il pericolo lo corriamo davvero tutti.
Commentando i dati mostrati, è da notare la totale assenza dei prodotti Samsung, forse l’azienda più virtuosa dell’intero panorama mondiale della telefonia mobile e non solo.