Whatsapp Messenger è l’applicazione ideale per accorciare le distanze. Con al seguito funzioni sempre aggiornate si classifica quale soluzione preferita per chattare, lavorare e condividere stati d’animo e pensieri a distanza. Ma non tutti la pensano allo stesso modo e c’è anche chi ha ben pensato di sopprimere chat e gruppi a vantaggio del contatto umano.
Succede in Toscana, dove nel Comune di Monte San Savino si è disposto il ban a chat e gruppi Whatsapp allo scopo di ricreare quel rapporto umano che nel corso degli ultimi anni ha troncato il contatto faccia a faccia lasciando il posto alla nuova leva dell’era digitale.
Whatsapp deve essere uno strumento, non un sostituto della vita reale
Tutti siamo più o meno curiosi ed addentrati nel mondo della tecnologia. Ogni giorno scopriamo nuovi trucchi segreti per usare Whatsapp al meglio delle sue possibilità ma in un certo tal senso perdiamo il contatto con la realtà. Questo genere di app dovrebbero rappresentare solo marginalmente una parte del contatto umano ma spesso si finisce per utilizzarli come veri e propri sostituti della nostra vita.
Una regola che vale tanto nella vita privata quanto nell’ambito lavorativo e scolastico. In quest’ultimo settore si sta virando verso l’approccio classico genitori-insegnanti. In occasione della ripresa delle attività scolastiche 2018-2019 in Toscana si è pensato di cambiare scuola di pensiero disponendo la chiusura di Whatsapp nel contesto dei rapporti tra genitori e docenti.
L’Assessore alle Politiche sociali e alla Scuola del comune ha espresso grande soddisfazione per un ritorno al passato che ridona nuova vita alle conversazioni interpersonali.
Ban Whatsapp: le reazioni della comunità
Una decisione che ha incontrato pareri discordanti sia dalla parte degli insegnanti che degli stessi genitori, ora costretti a via vai continui in presidenza e presso le Aula Magna degli istituti. La nuova disposizione interna si riflette nelle parole del professor Rampini, che a seguito della nuova decisione ha riferito che:
“Abbiamo detto alle famiglie che a breve si terrà l’elezione dei rappresentanti e che questa sarebbe stata l’unica modalità ufficiale per la comunicazione con il Comune, noi e le educatrici non gradiamo essere inclusi in chat di gruppo. In questi sei anni mi sono sentita dire dai genitori ‘sulla chat di Whatsapp hanno detto…’ e io ho spiegato che quel canale di comunicazione non fa fede rispetto all’informazione ufficiale del Comune”.
La nuova politica di gestione scolastica del comune toscano segna una rottura con un presente in cui le app di messaggistica ed i sistemi digitali hanno decisamente preso il sopravvento. La maggior parte dei genitori ha accolto positivamente questa scelta, ma buona parte non ha visto di buon occhio questa manovra, definita controproducente per il semplice fatto di non concedere informazioni immediate. Un ritorno al passato dunque.
“il Comune fornirà le informazioni importanti riguardanti il funzionamento dei servizi attraverso i canali ufficiali, mediante i quali saranno ascoltate le necessità delle famiglie grazie alle sollecitazioni del rappresentante dei genitori”.
Voi che cosa ne pensate al riguardo? Siete a favore di queste decisioni o preferite l’approccio moderno? A voi tutti i pareri al riguardo.