Gli smartphone, poche o tante, emettono radiazioni elettromagnetiche a causa del mezzo con il quale si collegano alle antenne per il mantenimento del segnale e di una connessione attiva. Ad oggi è imprescindibile, viceversa non sarebbe davvero possibile pensare di utilizzare un qualsiasi terminale. L’unica soluzione, momentanea, è la riduzione del quantitativo emesso.
Una lontana correlazione, tra radiazioni elettromagnetiche e tumori esiste (purtroppo). Lo dice anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), pur non essendo ancora sicura al 100%, le ha inserite tra i “cancerogeni possibili“, sottolineando come effettivamente il rischio potrebbe essere reale.
Per salvaguardare la salute della propria community, l’Unione Europea ha imposto un valore limite al tasso di assorbimento (SAR) degli smartphone in commercio sul territorio. I 2 W/KG, infatti, sono il valore oltre il quale una esposizione prolungata potrebbe portare dei problemi all’organismo umano (teoricamente).
Radiazioni: gli smartphone potrebbero causare problemi all’organismo dell’uomo
I produttori, ad oggi, stanno cercando di ridurre le emissioni, non riuscendo però tutti nel proprio intento. Secondo una recente classifica stilata e pubblicata da Statista, infatti, alcuni modelli di Xiaomi, OnePlus o Huawei si avvicinano pericolosamente alla quota limite.
Il possessore di un modello elencato, in ogni caso, non è più a rischio di malattie degli altri. L’elenco è stato stilato esclusivamente per mostrare quali effettivamente siano i modelli di smartphone Android e iOS meno virtuosi per quanto riguarda il campo delle emissioni di radiazioni.
Il consiglio è sempre di limitare l’esposizione, utilizzando auricolari in chiamata e spegnendo lo smartphone se lasciato sul comodino mentre si è a letto.