Huawei, come altri grossi produttori di smartphone, è anni che prova a sviluppare un sistema operativo mobile tutto suo, o almeno lo stava facendo fino a poco tempo fa. Anche Samsung ci ha provato e se le prime due compagnie al mondo di questo settore non riescono nell’intento, ci sarà un motivo. In ogni caso, con l’annuncio ufficiale di EMUI 9.0, il presidente di Consumer Business Software di Huawei si è prodigato a rispondere ad alcune domande sancendo la fine di questo progetto.
Huawei, per poco tempo, sembrava costretta a trovare un’alternativa per via dei problemi nati con gli Stati Uniti. Di per sé, non sarebbe neanche così difficile creare un sistema operativo funzionante, ma i problemi sono ben altri. La compagnia riconosciuto che mancherebbe l’intero ecosistema di applicazione che Google è riuscita a creare in questi anni.
L’abbiamo visto con Windows Phone di Microsoft e con Tizen di Samsung. L’offerta a livello di app e servizi era troppo inferiore rispetto a quelli offerti da iOS e Android causandone la sostanziale bocciatura da parte dei consumatori. Huawei sarebbe andata incontro alla stessa fine.
Oltre a questo aspetto c’è da considerare anche dei rapporti con le altre aziende. Un nuovo sistema operativo richiederebbe una complessa rete di accordi con le società partner oltre che con i venditori del prodotto finale. Per quanto si guadagnerebbe un maggior controllo finale, visto che non si deve più dipendere da Google, si perderebbe tutto il resto.
Se vogliamo fare un riassunto, il gioco non vale la candela.