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Netflix nella bufera dopo il premio a Venezia al film “Roma”

Il Festival del Cinema di Venezia si è concluso la scorsa domenica. Il bilancio per la piattaforma Netflix, dopo aver vinto il Leone d’Oro con il film “Roma” non è del tutto positivo.

Il film Roma di Alfonso Cuaron, prodotto da Netflix, ha vinto il Leone d’Oro come miglior film. La rivolta è subito arrivata dalle associazioni di autori esercenti, convinti che la piattaforma sia la prima nemica delle sale cinematografiche.

 

Netflix nella bufera dopo il premio al Festival di Venezia

Le associazioni di autori ed esercenti ritengono “iniquo che il marchio della Biennale sia veicolo di marketing della piattaforma Netflix“. Secondo loro il Leone d’Oro dovrebbe essere alla portata di tutti e non solo degli abbonati della piattaforma di contenti streaming. Essa viene definita dalle associazioni come una società che sta mettendo in difficoltà le sale cinematografiche italiane ed europee.

Alberto Barbera, direttore artistico della 75esima Mostra internazionale del Cinema, che insieme a Paolo Baratta ha consegnato il premio alla piattaforma, ha replicato in maniera molto decisa. Ecco le sue parole: “Tutte le polemiche su questa vittoria sono effetto di una nostalgia che non si misura con la realtà di Netflix, la piattaforma più importante, ma che vede protagonista anche Amazon e sicuramente a breve altri soggetti.

Sembra comunque che proprio Netflix stia per comprare una catena di sale cinematografiche negli Stati Uniti. Insomma il futuro sarà tra sale e questa nuova realtà streaming, difendere il passato oggi significa solo perdere opportunità domani”.

Dopo queste affermazioni, gli autori dell’Anac, Fice e Acec hanno ribadito il loro voto negativo all’inserimento all’interno del concorso di pellicole che non si vedranno successivamente nelle sale, ma solamente sulla piattaforma stessa. Hanno così chiesto a Barbera, il cui mandato scade nel 2020, di rivedere per l’anno prossimo la sua posizione e hanno chiamato anche in causa il Ministro della Cultura. L’obiettivo è ottenere delle norme che regolino, come avviene anche in Francia al Festival di Cannes, un’equa cronologia delle uscita sui diversi media.

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Pubblicato da
Veronica Boschi