Ecco a voi la recensione di uno degli smartphone sicuramente più chiacchierato degli ultimi giorni, Pocophone F1. È sulla bocca di tutti sia perché si tratta di un nuovo brand e sia perché è un’azienda sussidiaria di un colosso come Xiaomi. Un dispositivo che ultimamente è stato menzionato come un possibile device top di gamma, visti alcuni dettagli hardware come il chipset Snapdragon 845, ma il prezzo e altre feature lo collocano meglio nei medio gamma. Vediamo di cosa si tratta.
Pocophone F1 non fa dell’estetica il suo punto di forza, essendo un device che non spicca subito tra i competitor. Nella parte frontale campeggia un notch gigantesco, forse il più grande mai visto, e purtroppo l’attuale MIUI non è ottimizzata nella gestione delle notifiche. All’interno del notch, oltre alla fotocamera frontale e alla sensoristica, si trova una camera a infrarossi in grado di rendere lo sblocco con identificazione facciale anche al buio. Riconoscimento del viso con tempi reazione davvero fulminei.
Un compromesso riscontrabile in Pocophone F1 è nei materiali utilizzati, che non sono assolutamente da top di gamma e non sono resistenti all’acqua. La back cover è infatti in policarbonato e ci ricorda al tatto che abbiamo tra le mani un telefono di fascia media, ma al contempo è poco oleofobico e poco soggetto ai graffi. Il sensore delle impronte digitali è posto sotto la dual camera ed è, in questo caso, fulmineo e preciso.
Parlando di display, qui troviamo un altro dei compromessi che riassegna Pocophone F1 tra i medio gamma. Il pannello frontale è un ampio IPS LCD da 6,18” in formato 18,7:9 e risoluzione FullHD+. In linea generale, è uno schermo con buoni angoli di visione e colori ben tarati (gestiti anche in manuale) ma di sicuro non è il migliore in questa fascia di prezzo. Per citarne uno, noi preferiamo lo schermo del Galaxy A8, mentre quello di Pocophone è lontano di molto dai top di gamma. Al contrario, il sensore di luminosità risponde egregiamente a ogni cambio di luce.
Per quanto concerne il software, su Pocophone F1 l’impronta di Xiaomi è palpabile. La versione Android 8.1, con patch di sicurezza aggiornate a luglio 2018, è infatti supportata dalla MIUI 9.6 del produttore cinese. Pocophone ha comunque aggiunto delle personalizzazioni al software, tanto che nelle informazioni del device viene riportata la dicitura “MIUI for Poco”. All’evento di lancio, quelli di Pocophone hanno promesso tuttavia di aggiornare entro la fine dell’anno la MIUI alla versione 10 e Android alla 9.0 Pie. L’interfaccia, in definitiva, non è dunque identica a quella dei terminali Xiaomi e Poco ha anche curato un launcher con un buon livello di opzioni. Per fortuna sono presenti le comodissime gesture di marca Xiaomi che permettono di nascondere del tutto i tasti di navigazione e anche la cosiddetta “tacca” è possibile eliminarla.
Proprio parlando di hardware di F1 sembra di avere di fronte un terminale in grado di far bella figura con Galaxy Note 9 o giù di lì. Il Soc utilizzato è un poderoso Snapdragon 845 con frequenza massima a 2,8GHz e supporto all’intelligenza artificiale. La GPU Adreno 630 è affiancata da ben 6 GB di RAM
e 64/128 GB di ROM.Come previsto, abbiamo avuto modo di apprezzare questo processore in diversi top di gamma e, di conseguenza, non ci sorprende ritrovare tali prestazioni in questo Pocophone F1. Il device è un fulmine sotto ogni punto di vista e le app sono sempre veloci. Con questo non vogliamo dire che F1 è ai livelli di OnePlus 6 ma, di certo, non sembra di utilizzare un medio gamma. Abbiamo riscontrato un paio di lag nel hardware ma ciò è sicuramente dovuto a un software che verrà migliorato in futuri update.
Molto bene anche il comparto gaming, poiché anche con titoli pesanti (dettagli e frame rate spinti al massimo) l’esperienza di gioco è veramente fluida. In più, il telefono non si scalda quasi mai, complice il processore e il sistema di raffreddamento a liquido. L’audio invece non ci ha convinto molto o, almeno, non abbiamo riscontrato una qualità stereo come promesso dalla casa. Non mancano il jack audio da 3,5mm e la radio FM, e la qualità d’ascolto è tutto sommato soddisfacente. Qualche piccola difficoltà si riscontra invece in chiamata vivavoce.
La batteria è da 4.000mAh con quick charge 3.0. Per l’autonomia stiamo parlando di livelli altissimi poiché, con un uso medio, si raggiungono e superano facilmente le nove ore di display acceso.
Per essere un medio di gamma gli scatti di Pocophone F1 sono veramente ottimi, ma non è certamente paragonabile ai migliori camera phone sul mercato. Frontalmente abbiamo un sensore singolo da 20MP con apertura f/2.0. Nella back cover ci sono due sensori stabilizzati purtroppo solo a livello elettronico: la principale è da 12MP con apertura f/1.9 e la secondaria è da 5MP con apertura f/2.0. Qui la mano di Xiaomi si rivede molto, poiché il software di gestione delle foto è quello della MIUI. Si può scegliere di avvalersi o meno dell’intelligenza artificiale negli scatti, ma i risultati sono altalenanti.
Buone le foto in diurna per questa fascia di prezzo: solo raramente c’è una tendenza a bruciare i toni chiari, ma l’effetto bokeh è molto soddisfacente. Al calar della notte, però, le qualità peggiora vistosamente: il dettaglio diminuisce, aumenta il rumore e la pastosità dello scatto. I video posso arrivare fino al 4K con 30 fps, mentre lo slow motion arriva a 240 fps. Se fossero stati stabilizzati otticamente sarebbe stato meglio ma, in generale, la resa è discreta.
Pocophone F1 è forse uno dei pochi smartphone in questa fascia di prezzo che può far scattare una scintilla di curiosità per l’acquisto. Si può trovare a 321 euro su Honorbuy, un sito di e-commerce magari sconosciuto ai più. Non è sicuramente un top di gamma, lo sappiamo, e quindi non è giusto accostarlo a dispositivi fuori dalla sua fascia di riferimento. Autonomia veramente fantastica, una UI e una fluidità generale sopra la media, lo sblocco con il Face ID fulmineo in ogni condizione. Certo, il display non è a livello di alcuni competitor e le foto sono appena sufficiente nel complesso. Ma gli aspetti positivi di F1 superano nettamente quelli negativi.