Nella giornata del 13 settembre sono state battute all’asta le prime frequenze con le quali gli operatori virtuali potranno tornare a spartirsi la connessione ad alta velocità. Dopo i primi approcci (che avevano visto Iliad trionfare sulla concorrenza), i rilanci di Vodafone e TIM non si sono fatti attendere. Oggi, finalmente, possiamo ufficialmente annunciare quali saranno i primi operatori che abbracceranno il 5G fino ad almeno il 2037 (è possibile la proroga fino al 2045).
Le frequenze battute, per dovere di cronaca, ricordiamo essere quelle da 700MHz, ovvero le attualmente utilizzate per le trasmissioni televisive. A partire dal 2022, infatti, grazie al nuovo Standard DVB-T2, le aziende del settore ne abbandoneranno l’utilizzo, lasciando quindi campo libero al mobile.
Gli introiti per lo Stato sono, complessivamente, di 1,3 miliardi di euro (cifra approssimata), grazie all’acquisizione da parte di Iliad, Vodafone e TIM. Escluse a sorpresa Wind, 3 Italia, Linkem e Fastweb Mobile.
Parlando di Iliad, è importante ricordare essere l’unica realtà a godere di un blocco riservato poiché nuovo operatore sul territorio italiano. Per questo motivo è riuscita ad aggiudicarsi la porzione a lei dedicata, raggiungendo il minimo d’asta di 646 milioni di euro circa.
Ora l’attenzione si sposta sulle frequenze a 26GHz e 3,7GHz (grande battaglia su quest’ultima) con le contrattazioni che avranno luogo il 31 dicembre.