Il fondatore e amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, ha rilasciato nella giornata di giovedì una nota su come prevenire le interferenze di soggetti terzi nelle elezioni di un qualsiasi Stato.
Sostanzialmente, Zuckerberg ha affermato che lui e Facebook hanno bisogno di aiuto e non possono impedire – da solo – le ingerenze nelle elezioni; l’AD ha osservato che “anche se preferirei che Facebook identificasse sempre l’abuso, ciò non è sempre possibile. A volte ci troveremo dinanzi attività solo con suggerimenti del governo, di altre società tecnologiche o di giornalisti; è dunque necessario un cambio di cultura, di pensiero“.
Facebook cerca aiuto per prevenire le interferenze elettorali
Tutte queste congetture hanno la loro radice nelle Elezioni presidenziali del 2016, quando la Russia interferì a favore di Donald Trump, screditando al contempo Hillary Clinton. Sebbene l’attuale presidente affermasse l’innocenza della Russia, fino a poco tempo fa, tutte le agenzie di intelligence e persino le piattaforme di social media hanno convenuto che la vittoria di Donald fosse merito – anche – della Federazione euroasiatica.
È dunque il momento di assicurarsi che i poteri stranieri non interferiscano più nelle elezioni di uno stato sovrano. Innanzi tutto, Facebook e Twitter devono più trasparenti su chi sta acquistando determinati annunci o su chi sta gestendo pagine Facebook a sfondo politico.
Zuckerberg ha ragione: per prevenire l’interferenza elettorale è necessario che tutti – aziende, multinazionali e perchè no, anche gli utenti – lavorino insieme. Recentemente poi, il noto social ha implementato nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per per contrastare chiunque tenti di influenzare le elezioni, o comunque qualsiasi evento che abbia ripercussioni sulla sovranità di uno Stato.