Dopo l’ultimo malfunzionamento di rete Iliad di venerdì ed i problemi relativi al processo di portabilità Vodafone la questione networking si è spostata in ottica 5G con la concessione delle prime frequenze che hanno coinvolto direttamente anche gli operatori locali Vodafone e TIM Mobile.
Secondo quanto stabilito dal nuovo rapporto diramato dal Ministero per lo Sviluppo Economico i primi cinque blocchi 700 FDD sono già stati assegnati agli operatori. Notoriamente, tale banda di frequenza è la migliore poiché consente di avere una copertura totale del segnale sul suolo italiano. Sia dentro casa che fuori casa avremo garanzia di una ricezione perfetta ad altissima velocità di navigazione.
Nel comunicato stampa concesso da TIM si può leggere che questa nuova banda:
“consente di raggiungere tutto il territorio nazionale, portando i servizi UBB [banda ultralarga, ndr] sia nelle aree rurali e in digital divide, sia nelle aree indoor molto sfidanti per la copertura mobile, come ad esempio palazzi nei centri storici delle città”
Si tratta di frequenze che penetrano gli ostacoli consentendo una diffusione capillare del segnale anche nelle zone oscurate. Soluzioni ideali per l’Internet delle Cose e per la diffusione dei servizi IoV (Internet of Vehicle) in esterno.
Gli investimenti stanziati per i cinque blocchi hanno previsto un ammontare totale di 2,039 miliardi di euro
con un dividendo che rispecchia questi nuovi dati:Per la concessione delle frequenze 5G si procederà ad un adeguamento che vedrà la dismissione dei canali DVB-T riservati alle trasmissioni televisive, che cambieranno secondo il nuovo prospetto completo da Nord a Sud dell’Italia.
Entro il 2022 le frequenze verranno liberate ed a quel punto si potrà effettivamente parlare di una vera e propria distribuzione universale del 5G con una concessione di durata 15 anni (fino al 2037).
Oltre alla partecipazione Iliad, Vodafone e TIM ci si aspetta anche un intervento di Wind Tre, Fastweb, Open Fiber e Linkem, per ora tagliati fuori dalle trattative. Ancora in lizza vi sono 12 lotti di frequenze così ripartite:
Per il momento Linkem ed Open Fiber sono fuori dai giochi, ma non è da escludersi un imminente intervento diretto che porti a concedere qualche blocco. Stando agli ultimi dati forniti pare che il giro di affari intorno al 5G sia di circa 2,82 miliardi di euro. Per il momento si offre un quadro sommario della situazione per le assegnazioni che vediamo nell’immagine che segue.