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Iliad: poco pagare e poco avere, i problemi in Italia dalla sua nascita

Da quando è partita la campagna pubblicitaria Iliad, più di un milione di utenti ha abbandonato i propri operatori di provenienza, un milione di persone stanche delle offerte non vantaggiose in termini di qualità prezzo, e altrettanto deluse dalla joint venture tra Wind e 3 Italia, che insieme a Vodafone rappresentavano i colossi delle reti mobili sul territorio nazionale.

Con l’arrivo di Iliad molti utenti hanno creduto di poter tornare ad avere un’offerta adatta alle proprie esigenze e al contempo vantaggiosa dal punto di vista economico: a soli 6, 7 o 8 euro, in base all’offerta scelta, minuti e sms illimitati e dai 30 ai 50 giga di internet, per non parlare poi delle coperture in roaming in 60 Paesi e altri servizi offerti gratuitamente (a differenza degli altri operatori che li rendono disponibili a pagamento).

L’operatore dei sogni, sembrerebbe, ma l’idillio è durato ben poco. Il tempo che ci fosse un sufficiente numero di utenti da rendere pressoché insignificante la promessa del 4GPlus in navigazione internet. Ma i problemi non finiscono qui. Per questo ci siamo occupati di stilare una lista completa dei difetti riscontrati dai clienti di questo operatore: rendere i consumatori più consapevoli è un dovere per chi si occupa di queste tematiche.

Iliad: i problemi mettono in ginocchio i clienti

Anziutto alcuni dei fruitori del servizio hanno rilevato che la loro connessione era identificata attraverso un IP francese. Il fatto che l’origine dell’IP sia di oltralpe costituisce un grosso impedimento, perché implica che si verifichi il geoblocking, che consiste nell’impossibilità di accede ad alcuni siti, o perché in Francia ci siano restrizioni differenti nella navigazione, o anche perché ci sono siti accessibili solo ai residenti in Italia. È il caso della RAI, che non consente l’accesso ai suoi contenuti ai residenti in Paesi stranieri.

In altri casi sono stati segnalati errori di configurazione APN, più facilmente risolvibili inserendo l’APN corretto manualmente o ricorrendo all’uso dell’app Mobile Config di Iliad.

Il problema di cui gli utenti hanno risentito maggiormente è sicuramente la lentezza di connessione in aree di densità abitativa più alta. Al posto del promesso (e tanto paventato, aggiungerei) 4GPlus, a stento si raggiungeva il 4G in alcune posizioni, costringendo a ricorrere all’ormai superato 3G. Insieme alla connessione internet, risulta claudicante anche la ricezione per le chiamate in uscita e in entrata, spesso altrettanto scarsa, tanto che spesso i numeri di telefono associati al nuovo operatore risultano irraggiungibili.

Un problema che sembrerebbe toccare meno i clienti, ma essere importante dal punto di vista della sicurezza, è l’istituzione di postazioni con emettitrici automatiche di SIM card – le cosiddette SIMbox – che consentono l’acquisto di una nuova SIM senza un controllo diretto dal venditore. Ciò implicherebbe una possibile violazione del decreto – legge Pisanu del 2005, perché la vendita incontrollata potrebbe comportare il rischio di diffusione di telefoni non rintracciabili, e quindi un ostacolo ai controlli antiterrorismo.

Negli ultimi giorni stanno giungendo delle rassicurazioni dai vertici Iliad, anche a fronte del numero notevole di utenti che hanno abbandonato l’operatore a causa di questi disagi. I problemi sulla connessione, soprattutto, pare si stiano risolvendo in diverse città d’Italia. Si spera pertanto che questa situazione incresciosa possa rientrare nella normalità e assicurare agli utenti un’ottimale fruizione del servizio.

Ricordiamo infine che i disagi su singola linea vanno comunicati al servizio assistenza al numero 177.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: Iliad