Il futuro della connessione mobile si sta decidendo a suon di euro e rilanci d’asta; in seguito all’assegnazione dei 700Mhz, battuti al primo tentativo ad Iliad, Vodafone e TIM (grazie anche alla non offerta di Wind Tre, per scelta), l’attenzione degli operatori si è letteralmente buttata su quelle che dovrebbero essere le frequenze migliori.
Consapevoli dell’importanza di acquistare un posto al tavolo del futuro, Wind Tre (sopratutto dopo aver rinunciato ai 700MHz) sta letteralmente dando battaglia ai colossi TIM e Vodafone
per i 3,7GHz.
L’asta dei giorni scorsi si è conclusa con il vantaggio di TIM, in grado di proporre, per due blocchi (uno da 80MHz ed uno da 20Mhz) ben 850 milioni di euro; alle spalle è comunque possibile trovare Wind Tre che, con addirittura 697 milioni di euro, sta cercando di acquisire un lotto da 80Mhz. Iliad, considerata la concorrenza, viene relegata in ultima posizione con 88 milioni di euro per un blocco generico da 20MHz (attesa per l’offerta di Vodafone).
La battaglia sembra non essere destinata a terminare in tempi brevi, data sopratutto la presenza di ancora una frequenza da assegnare (da 26GHz). In questo marasma che si è andato a creare, l’attore che più guadagnerà è proprio lo Stato italiano; ad oggi, infatti, oltre 1 miliardo di euro in più, rispetto alle stime pregresse, verrà versato nelle casse dell’erario.