Nel corso delle scorse settimane abbiamo assistito, anche abbastanza rapidamente, all’assegnazione dei primi lotti della frequenza da 700MHz. Per chi non fosse esperto del settore, ricordiamo essere la banda utilizzata dalle società televisive per la trasmissione; con l’introduzione, nel 2022, del nuovo standard DVB-T2, questa verrà lasciata libera e sarà ad uso esclusivo degli operatori telefonici per il 5G. I blocchi, in ogni caso, sono stati assegnati a Iliad (in possesso di una corsia preferenziale), Vodafone e TIM.
Wind Tre, come comunicato ufficialmente, ha deciso di focalizzare la propria attenzione sulle frequenze da 3,7GHz
e 26GHz, ritenute più importanti ed interessanti. L’asta degli ultimi giorni ha dato il via ad una bagarre che davvero nessuno si sarebbe mai potuto aspettare.
Ad oggi, dati alla mano, le offerte migliori sono di Vodafone (per un blocco da 80MHz) da 1,308 miliardi di euro, di TIM (per blocchi da 80MHz) da 1,301 miliardi di euro e di Wind Tre (per blocchi da 20MHz) da 235 milioni di euro. Iliad chiude la classifica con 102 milioni.
L’unica realtà veramente soddisfatta del risultato raggiunto è lo Stato Italiano, l’acquisizione delle frequenze per il 5G ha superato ogni aspettativa, raggiungendo addirittura i 5,1 miliardi di euro complessivi. Ma non è ancora detta l’ultima parola, domani è un altro giorno.