Le ultime settimane sono state, a tutti gli effetti, veramente di fuoco. Il 5G è ormai sulla bocca di tutti (sebbene passeranno ancora almeno 4 anni prima di vederlo ufficialmente attivo sul territorio), a causa delle recenti aste statali per la vendita delle frequenze di banda su cui poi operare.
Gli scorsi sette giorni hanno visto l’assegnazione dei blocchi da 700MHz, quelli ad oggi utilizzati dalle aziende televisive ed in fase di abbandono con il nuovo standard DVB-T2; la vittoria di Iliad (godeva di una via preferenziale, dato il suo essere nuovo attore in Italia), Vodafone e TIM
è stata netta, grazie anche alla strategica rinuncia da parte dell’accoppiata Wind Tre.
In queste ore si stanno battendo i blocchi da 3700MHz ed i rilanci sono davvero incredibili. Stiamo assistendo ad una vera e propria battaglia, con TIM (offerta da 1,4 miliardi di euro per un blocco da 80MHz), Wind Tre (offerta da 1,4 miliardi per un blocco da 80MHz) e Iliad (offerte da 255 milioni di euro per due blocchi da 20MHz) in vantaggio assoluto sulla concorrenza.
La cifra complessiva raggiunta, che entrerà nelle tasche dello stato, è di ben 5,539 miliardi di euro; oggi è attesa la controfferta di Vodafone, un’azienda che non vuole in nessun modo venire esclusa e che darà sicuramente filo da torcere a tutta la concorrenza.