La corsa all’acquisizione delle frequenze per il futuro 5G sta lentamente entrando nel vivo. Giunti ormai alla dodicesima giornata di rilanci, assistiamo ad una mania o frenesia degli operatori telefonici di avere effettivamente la meglio sulla concorrenza per, sopratutto, non perdere un posto alla tavola della connettività del prossimo decennio.
Dopo aver assegnato i lotti per le frequenze di banda da 700MHz, in procinto di abbandono (dal 1 gennaio 2020) da parte delle aziende televisive con il passaggio allo standard DVB-T2, al trittico Vodafone, TIM e Iliad; l’attenzione di tutti si è spostata sulle più quotate e richieste 3700MHz, generando un enorme guadagno per lo Stato Italiano.
5G: grandi guadagni per lo Stato Italiano, gli operatori si stanno dissanguando
Al termine dell’undicesima giornata, infatti, è sopraggiunta la tanto attesa offerta di Vodafone, con relativo sorpasso su Iliad. Ad oggi, infatti, la situazione è la seguente: Wind Tre, offerta da 1,474 miliardi di euro per un blocco generico da 80MHz, TIM, offerta da 1,525 miliardi di euro per un blocco generico da 80MHz, Vodafone, offerta da 319,4 milioni di euro per l’assegnazione di 2 blocchi da 20MHz.
Iliad, al momento in cui vi scriviamo, pare essere tagliata fuori dalla corsa, ma nulla è perduto o deciso. Secondo i dati di oggi, 28 settembre, la quota complessiva dei rilanci pare aver raggiunto quasi i 6 miliardi di euro (a ieri eravamo fermi a 5,841 miliardi di euro).
Lo Stato Italiano, dal canto suo, gongola con guadagni decisamente superiori alle aspettativa. La battaglia non è ancora terminata, il prossimo appuntamento è fissato a lunedi 1 ottobre.