Facebook è il primo social network fondato nel 2004 da un gruppo di studenti universitari con nome The Facebook, articolo poi rimosso nel 2006. Lo scopo iniziale del social era far incontrare gruppi di studenti universitari per scambiare due chiacchiere, appunti e come sostegno nell’ardua vita universitaria. Nel 2012 ha ricevuto il primato di società col debutto più alto mai registrato per soli 104 miliardi di dollari.
Mark Zuckerberg è uno dei fondatori e grazie a questa è diventato milionario tanto da possedere anche il social Instagram nel 2012 e l’app di messaggistica WhatsApp nel 2014 e tra le tre applicazioni ormai si nota l’appartenenza alla stessa azienda e gruppo di sviluppo. Nel 2012 ha presentato la volontà di comprare le quote della migliore azienda di produzione di visori di realtà aumentata: Oculus Rift. Un progetto di Zuckerberg in via di sviluppo dal 2015 per essere finito nel 2020 consiste nel rendere tutto il mondo interconnesso con i droni.
Col tempo gli obiettivi del social si sono evoluti soprattutto a causa del crescente numero di iscritti per rispettare le loro esigenze. Ora nel sito vengono pubblicati annunci, foto personali, dibattiti. Ci sono gruppi e pagine per ogni evento, corrente politica e filosofica e gli iscritti aumentano esponenzialmente di anno in anno. L’iscrizione è completamente gratuita ma bisogna essere almeno sedicenni con autorizzazione dei genitori.
Se l’iscrizione su Facebook è completamente gratuita, come ha fatto Zuckerberg a diventare ricchissimo su questa base? Il calcolo della ricchezza arrivata dai social è stimato in base ai server e banche dati possedute dalle aziende. Seppur non possano vendere i nostri dati personali ma usare soltanto cookie nei limiti di legge (annunci mirati in base alle recenti ricerche presenti nella memoria del dispositivo e del software di rete), il numero di server e banche dati indica il quantitativo di membri e utenti iscritti al social network. L’uso di cookie e annunci mirati è stato già introdotto nel 2006 quando l’azienda assunse un bravissimo matematico esperto in algoritmi commerciali ad alta frequenza.
Sin da subito l’intera azienda ha cercato di proteggere al massimo i dati degli utenti, creando numerosi metodi di autenticazione, messaggi di accesso, metodi a due fattori, domande di sicurezza… L’obiettivo dell’azienda in ogni aggiornamento è sempre stato mirato a conservare la privacy dei suoi utenti tanto da istituire un gruppo di sicurezza all’interno dell’azienda: persone esperte che verificano costantemente tutti i punti della rete e cercano eventuali falle.
Facebook: meglio cancellarsi dal social network?
Tutto ciò non è bastato per l’attacco avvenuto all’inizio di questa settimana. Stamattina 90 milioni di utenti hanno ricevuto la notifica di disconnettersi e poi riconnettersi dall’account per preservare i loro dati.
Dopo lo scandalo di Cambridge Analityca Zuckerberg ha cercato di fare del meglio per la sicurezza dei suoi utenti e la loro privacy ma a quanto pare ancora non è bastato. Il gruppo di hacker ha approfittato di una piccola falla nel codice del sito Facebook per entrare in possesso di dati sensibili di 90 milioni di utenti, numero significante e un po’ terrorizzante. 90 milioni su oltre 2 miliardi di utenti, un buon 45% è stato colpito dall’attacco.
Zuckerberg ha dichiarato al riguardo: “Abbiamo la responsabilità di proteggere i vostri dati e, se non ci riusciamo, non meritiamo la vostra fiducia”. E’ una frase molto importante che sta a sottolineare quanto l’azienda tenga veramente alla sicurezza dei propri utenti e stiano cercando di rimediare al massimo. La falla è stata riparata direttamente venerdì mattina come dichiarato in conferenza stampa dallo stesso Zuckerberg. Solitamente quando succedono eventi simili e viene trovato l’hacker, viene offerto a tale persona un posto di lavoro presso l’azienda, ovviamente accertando che non sia una persona pericolosa, chissà se anche stavolta verrà adottata una simile soluzione.