Le frequenze da 3700MHz stanno letteralmente mandando in crisi gli operatori telefonici nazionali. Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad un incremento quasi incontrollato delle offerte per l’acquisizione della banda con cui garantire la connettività 5G.
Sebbene più volte alcuni studi si siano domandati se tale la connessione ad alta velocità sia più o meno sicura della corrispettiva trasmissione in 4G, l’attenzione degli operatori telefonici sembra essere ormai proiettata al futuro. Le infrastrutture sono in fase di posizionamento, mentre si lavora alacremente per la posa delle stesse, è in fase conclusiva anche l’asta per l’acquisizione delle frequenze di banda.
Le prime da 700MHz (pronte per essere liberate dalle emittenti televisive nel 2022) sono state consegnate nelle mani di Iliad, Vodafone e TIM. In questi giorni sono in fase di discussione le corrispettive, e più richieste, frequenze da 3700MHz. La battaglia si è fatta davvero dura e serrata, in vantaggio, al momento, troviamo TIM (con una offerta da 1,525 miliardi di euro per un blocco generico da 80MHz) e Wind Tre (offerta da 1,474 miliardi di euro per un blocco specifico da 80MHz).
5G: la dodicesima giornata si conclude con una nuova sorpresa
I blocchi, più piccoli, da 20MHz sono invece pronti per essere assegnati a Vodafone (offerta da 374 milioni di euro) e Iliad (offerta da 381 milioni di euro). E’ chiaro che non può ancora essere detta l’ultima parola, tuttavia resta che la quota complessiva di quasi 6 miliardi di euro non può che rendere felice lo Stato Italiano. Un guadagno così elevato nessuno se lo sarebbe mai aspettato.