Conquistate le frequenze da 700MHz (pronte per esser liberate dalle emittenti televisive a dicembre 2021), l’attenzione degli operatori telefonici si è spostata direttamente sulle ben più richieste 3,7GHz. Nessuno, nemmeno lo Stato Italiano, aveva preventivato un risultato così incredibile; secondo la Legge di Bilancio, infatti, il complessivo si sarebbe dovuto aggirare attorno ai 2,5 miliardi di euro. Al termine, ieri, della tredicesima giornata, pensate che il valore raggiunto è stato di addirittura 6,220 miliardi di euro.
La maggiore competizione è stata registrata proprio sulla banda da 3,7GHz, in grado di racimolare (da sola) offerte per 4,017 miliardi di euro. Al momento, dati alla mano, la situazione sembra andare definendosi; l’accoppiata TIM e Wind Tre è ormai in procinto di acquisire blocchi generici e specifici da 80MHz, viceversa Vodafone e Iliad si spartiranno i meno pregiati da 20MHz.
Tutto questo parlare di bande e frequenze mette in confusione l’utente più inesperto. Quali sono le principali differenze?.
Universalmente, le frequenze da 700MHz sono considerate le più pregiate per la loro diffusione sul territorio e la migliore attitudine alla penetrazione dei muri delle abitazioni. I difetti principali risiedono in una velocità non particolarmente elevata, e sopratutto nella disponibilità dal 2022.
La banda da 3,7GHz, invece, è tutta velocità. L’operatore che riuscirà a guadagnare i blocchi migliori, infatti, garantirà grandissima velocità di connessione ai propri utenti, oltre ad aver la possibilità di lavorare sul 5G già da subito (le frequenze sono libere da gennaio 2019).