batteria smartphone esplosa Sembra di stare a battere sempre sullo stesso tasto: la batteria può esplodere. Il nostro scopo non è quello di creare allarmismi, ma piuttosto di evitare il peggio. Si tratta chiaramente di situazioni limite, ma quanto successo ad un utente con il suo Note 9 nuovo di zecca ci fa capire che non siamo ancora fuori pericolo, nonostante processi e test sempre più sofisticati.

Oggi prenderemo in esame la questione batteria difettosa lato tecnico, esaminando più da vicino quelli che sono gli aspetti legati ad una tecnologia tutt’altro che perfetta.

 

Perché la batteria può esplodere, ed in quali condizioni?

Certamente molti di voi ricorderanno il famoso caso della batteria Note 7. Un dispositivo famoso per aver generato un panico di massa fuori da ogni contesto. All’epoca si sono disposti richiami, ritiri e sostituzioni gratuite che sono costati ammanchi societari e parecchi fastidi agli utenti. Da allora le cose sono migliorate, ma non si è ancora nella condizione di “adagiarsi sugli allori”.

Il motivo è presto detto. Le grandi multinazionali utilizzano ancora una tecnologia vecchia di anni. È pur vero che si sono previste integrazioni di sicurezza per il blocco delle situazioni anomale, ma la tecnologia di fondo è rimasta la stessa di un tempo.

 

Batteria agli ioni di litio: il suo più grande difettobatteria ioni di litio

La classica batteria Li-Ion fonda il suo principio di funzionamento sull’uso di due elettrodi, separati tra loro da uno strato di materiale isolante. Si tratta quindi di semplici accumulatori, in grado di garantire un processo di ricarica stabile per migliaia e migliaia di cicli in condizioni di normalità.

Il vincolo della “normalità” è indispensabile, in quanto anche una semplice variazione delle condizioni ottimali provoca una rottura del dielettrico interposto tra anodo e catodo (gli elettrodi). Situazione che si verifica nel momento in cui cresce la temperatura di esercizio. Un simile prospetto è comune nelle fasi di ricarica della batteria, ma anche se siamo soliti lasciare lo smartphone in auto sul cruscotto o magari avvolto da una coperta.esplosione batteria smartphone In fase di ricarica gli elettroni passano rapidamente dal polo negativo al positivo con un flusso continuo. Questo movimento genera di per sé calore che se sommato a quello esterno degrada molto più rapidamente l’anodo provocando la generazione di dendriti, piccole ramificazioni che possono bucare la protezione interna.

Si genera un arco elettrico, più comunemente conosciuto con il nome di cortocircuito interno. L’instabilità culmina in una vera e propria esplosione del supporto in proporzione alla temperatura di esercizio. Ne deriva che tanto più bassa sarà la temperatura tanto minore sarà il rischio di incorrere in simili problemi.

 

Come caricare correttamente una batteria

Risulta abbastanza chiaro che, dopo quanto appreso, è buona norma non caricare al massimo la batteria dopo averla scaricata del tutto. Il range ottimale per una ricarica in sicurezza si trova tra il 15 e l’80%. Ecco perché, arrivato alla soglia limite, il vostro telefono vi segnala “Batteria scarica”.

Meglio cogliere il consiglio ed effettuare una calibrazione (scarica completa con successiva ricarica al 100%) solo una volta al mese. La procedura ripristina i corretti valori percentuali letti dal sistema.

Inoltre, è buona norma evitare di caricare lo smartphone dalla presa accendisigari della vostra auto per una serie di valide ragioni che abbiamo preso in esame in questi giorni.

Utilizzando questi piccoli accorgimenti potrete utilizzare la stessa batteria per anni ed anni, senza doverla sostituire dopo appena un biennio o anche meno. Cosa di certo non desiderabile visto il trend delle batterie non removibili.

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