Cerchiamo di fare chiarezza in un mondo, per molti, abbastanza complicato e difficile. Le prime frequenze assegnate sono state quelle da 700MHz; pronte per essere liberate dalle emittenti televisive (oggi sfruttate per il digitale terrestre, ma con lo standard DVB-T2 verranno abbandonate) nel luglio 2022, sono fondamentali in quanto in grado di coprire una più ampia area di territorio e, sopratutto, penetrare maggiormente i muri delle abitazioni. I detentori dei blocchi in questione sono Iliad (godeva di una via privilegiata come nuovo attore nel mercato), Vodafone e TIM (con 2 lotti a testa).
Le più discusse e ambite, tuttavia, sono state le frequenze da 3700MHz
. Fondamentali per garantire un’alta velocità di navigazione e connessione; in questo caso la battaglia è stata veramente dura ed aspra, ma tutti l’hanno spuntata. Vodafone e TIM si sono divisi i blocchi da 80MHz (più grandi, con offerte addirittura da 1,6 miliardi di euro), Wind Tre e Iliad hanno puntato sui 20MHz (raggiungendo offerte di circa 483 milioni di euro).Le frequenze, infine, da 26GHz, sono indicate per garantire una buona connessione in zone densamente popolate o di elevati picchi di traffico (basti pensare ad una domenica allo stadio, ad esempio). I blocchi sono stati assegnati a tutte le aziende: Telecom, Iliad, Fastweb, Wind Tre e Vodafone, con offerte che si aggirano attorno ai 32 milioni di euro.
Il guadagno complessivo per lo Stato Italiano è un qualcosa da far letteralmente strabuzzare gli occhi, oltre 6,5 miliardi di euro. Come verranno investiti?.